
Si è appena conclusa, al #Macro, la mostra dell’Accademia Nazionale di Pittura Cinese “55 artisti in mostra a Roma”
Promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Pittura della Cina, realizzata con il supporto della Fondazione Nazionale Arte Cinese.
Sono state esposte, per un mese, 55 opere di pittura in omaggio ai 55 anni delle Relazioni diplomatiche tra Cina e Italia. La Capitale è stata, quindi, una tappa fondamentale di questa mostra itinerante che coinvolgerà altre città.
L’Accademia, che ha sede a Pechino, è la principale istituzione della Repubblica Popolare Cinese per la ricerca e la creazione artistica e i pittori selezionati rappresentano i massimi esponenti dell’arte contemporanea cinese, nel campo della pittura.
L’evento ha rappresentato un rafforzamento dei rapporti interculturali tra le due nazioni, un segno di amicizia tra due popoli, nonché l’ennesima testimonianza che l’arte attraversa ogni confine.
Del resto gli scambi culturali tra Cina e Italia hanno una lunga storia e sono sempre stati proficui.
Ad esempio, il Professore Simongini, curatore e storico dell’arte, fa notare l’utilizzo comune del termine “Accademia”, inteso come il luogo storicamente localizzato vicino Atene, in cui Platone svolgeva le sue lezioni, utilizzato tutt’oggi in entrambe le lingue.
Fa piacere, dice il professore, che la mostra sia stata ospitata dal Macro, un luogo dedicato all’arte contemporanea e a espressioni artistiche più sperimentali. Ed è proprio questa l’eccezionalità dell’arte cinese, sottolinea Simongini, la capacità di “andare indietro per poi andare avanti nel tempo”, ovvero descrivere la contemporaneità senza, però, allontanarsi dalle proprie radici.
La pittura che abbiamo ammirato è classica e mostra un’evidente sapienza tecnica. È colma di rimandi alla tradizione cinese, come gli ideogrammi e timbri degli autori presenti nelle tele. Eppure ogni pittore ha rivisitato il patrimonio culturale del proprio territorio nel suo stile personale e innovativo.
Ogni opera incarna lo spirito cinese offrendo una prospettiva sulla Cina contemporanea. Montagne, paesaggi, alberi e fiori – l’orchidea, il loto e il crisantemo – rappresentano il perfetto equilibrio tra uomo e natura, il senso di rispetto verso ogni organismo vivente, l’armonia dello spirito zen.
La maestosità delle antiche grotte è metafora della forza e longevità della cultura cinese che perdura da millenni. Non manca una pittura più realistica con le pescatrici, affrontando tematiche ambientali e sociali contemporanee. Così come la tessitrice richiama il lavoro manuale e diventa simbolo dello spirito delle donne, custodi della memoria collettiva di un intero popolo.
Ogni opera possiede raffinatezza, eleganza e profondità, segno della vitalità e della potenza creativa della pittura cinese contemporanea.
Il percorso espositivo è stato un vero e proprio viaggio nelle atmosfere orientali e le opere stesse un ponte tra la Cina e la civiltà occidentale.
E, oltre ad apprezzare bellezza e vitalità, ciò che colpisce e allieta è la perfetta sintesi tra tradizione e innovazione realizzata dai 55 Maestri.
Sabrina Sciabica.