
Le ultime battute con #IntheSummers di Alessandra Lavorazza
La pellicola narra la storia di una famiglia che, nonostante tutto, riesce a sopravvivere alle avversità della vita. Le due sorelle ogni estate fanno visita al padre, Vicente, che si trova in New Mexico.
È un uomo dal temperamento piuttosto instabile, con grandi problematiche evidenti. Tuttavia, in corso d’opera, cerca di costruisce per il loro bene, un universo fatto di meraviglia e spensieratezza, ma dall’altra parte della medaglia, esiste indubbiamente una visione più complessa della realtà, ossia una battaglia contro una dipendenza che, a poco a poco, dissolve tutta la magia e le trascina in situazioni sempre più difficili. La lentezza del rullo, suddiviso in capitoli – in questo caso – permette allo spettatore di incuriosirsi maggiormente al racconto, con la giusta calma, tanto i picchi di tensione non mancheranno, potete star sereni!
Tuttavia, le difficoltà familiari son complesse da scardinare: il legame con il padre, il rapporto di fiducia, l’idealizzazione, l’approvazione del genitore, la disistima, la sfiducia e tutta la crescita e trasformazione che un rapporto così intenso ne comporta, son tutti passaggi da attraversare e superare.
Infatti, la bellezza di “In the Summers” è la trasparenza del rapporto tra padre e figlie: un legame complesso, sospeso tra amore e dolore, destinato a segnarle per sempre.
La fotografia è densa, intensa, molto satura. Sono presenti alcuni “fermo immagine” davvero interessanti: come il tramonto immenso, lo sguardo complice tra sorelle, alcune scene da un’inquadratura proveniente dal basso, con una distorsione leggera della realtà.
Il focus maggiore, però, è sui volti. Ma non tanto sui primi piani, quanto sul catturare le emozioni. Immaginate delle ragazze adolescenti con le espressioni, nei confronti di un padre così indisciplinato e con gravi difficoltà con l’alcool?
Le loro espressioni possono essere solo che impavide, dure, fredde e ferme.
Bene, magari è un modo di fare dell’era della ribellione. In ogni modo, non ci giurerei troppo!
Eleonora Ono