
Il deserto, le brutalità della Libia e la disperata traversata in mare visti dagli occhi di quattordici persone di età e provenienza diversa, ma accomunate da una dolorosa esperienza condivisa
In occasione della trentaquattresima edizione del Festival del cinema Africano, Asia e America latina #FESCAAAL , #Mymovies fornisce la visione dei film in streaming a portata di un click!
Il documentario – Italia, 2023 ricorda tanto la storia di “Io capitano” di Matteo Garrone presentato a Venezia.
Le storie di Danielle, Fonfana, Moustapha, Joy, Bakary, Malick, Amadou e di altri sette migranti costretti a lasciare l’Africa per intraprendere un viaggio terribile verso l’Europa si uniscono in un racconto corale che ricostruisce le fasi di un cammino carico di terrore e indicibili sofferenze.
In “Apnea” la storia si concentra direttamente ai protagonisti della storia, invece nell’opera di Matteo Garrone vi è la ricostruzione della vita dei superstiti che hanno dovuto affrontare moltissime peripezie. Detto ciò, la tematica trattata è comunque molto impegnativa e toccante.
Infatti, il documentario diventa ancora più coinvolgente quando la storia si sposta sull’avvenimento della traversata del deserto a bordo di un Pick-up che trasporta oltre trenta persone insieme: al drammaticità di questo istante colpisce come un montante al fegato.
Tuttavia, il concetto dell’assurdo si sfiora quando “finalmente” si giunge a destinazione con la convinzione di giungere in una terra abbastanza paradisiaca: la realtà non rispecchia la fantasia creata nelle menti di quelle persone. Tant’è vero che la terra era l’inferno pieno di violenze, terribili torture, ricatti e non solo.
Il girato è basico, senza troppi fronzoli, ma toccante. Lo sfondo è nero, la camera è fissa, primo piano dei protagonisti ed il ritmo viene fornito da alcune animazioni senza colore (bianco e nero).
Non servono troppe immagini con sfumature quando si tratta di concetti similari. Del resto, si arriva lo stesso al punto.
Questo non vuol dire che la musica fosse assente, anzi le melodie di Giovanni Magaglio accompagnano le testimonianze grazie a una colonna sonora ricreata interamente con la voce umana, che rende l’idea di sofferenza, agitazione, angoscia: un alternarsi di respiri intensi e affannati.
I quattro capitoli che scandiscono il procedere del documentario – “Alta marea”, “La deriva”, “La tempesta” e “Abissi” – vengono invece introdotti dalle animazioni in bianco e nero di Pietro Elisei, suggestive e stilizzate.
Il risultato è che di fronte ad alcuni destini ci si sente impotenti e non si dovrebbe mai girare la testa e nasconderla sotto la sabbia, piuttosto alzare e cercare di vedere ciò che, purtroppo, in molti non vogliono accettare. Dunque, la visione è loro e noi, in quanto persone ed essere umani, non possiamo fare altro che ascoltare.
Eleonora Ono
NdR – Premi ricevuti da Nord a Sud: Miglior Documentario (Ponza Film Awards), Miglior Documentario (Pinerolo Film Festival), Miglior Documentario (Sicilian Film Awards – Madonie Film Festival), Miglior Documentario (Independent Film Festival SIFFA), Menzione Speciale della Giuria (Catania Film Festival), Premio del Pubblico (Asti International Film Festival)