#BERLINALE 75 13/23 febbraio 2025 SPECIALE #17 (DAY 7)

Da Marlene-Dietrich-Platz il Focus del giorno in Concorso: il ritorno dell’Orso d’Oro Radu Jude con un film spiazzante

(dalla #Berlinale Luigi Noera con la gentile collaborazione di Eleonora Ono, Marina Pavido e Valentina Vignoli della Redazione RdC – Le foto sono pubblicate per gentile concessione della #BERLINALE)

La recensione di Marina: Kontinental ’25 di Radu Jude

Competition

La Trama: Orsolya è un’ufficiale giudiziario di Cluj, la principale città della Transilvania. Un giorno deve sfrattare un senzatetto da una cantina, un’azione dalle conseguenze tragiche che scatena una crisi morale che Orsolya deve superare come meglio può.

Presentato in concorso alla 75° edizione della Berlinale, Kontinental ’25 è l’ultimo lungometraggio del pluripremiato regista rumeno Radu Jude.

In Kontinental ’25, dunque,assistiamo alle vicende di Orsolya (Eszter Tompa), un ufficiale giudiziario costretta per legge a sfrattare un senzatetto da una cantina, provocando, di conseguenza, il suicidio dello stesso. Secondo la legge, Orsolya ha operato bene e non ha alcuna colpa in merito. La donna, tuttavia, non riesce a darsi pace, decide di prendersi alcuni giorni per sé (rinunciando a una vacanza in Grecia insieme a suo marito e ai suoi figli), si sfoga con un’amica, esce con un suo ex studente per distrarsi, chiede il parere di un prete e vaga apparentemente senza meta per le strade della città. Potrà mai trovare consolazione per quanto accaduto?

Malgrado la drammaticità dei temi trattati (oltre al senso di colpa, infatti, troviamo una tanto lucida quanto satirica analisi sulla politica e sulla situazione locale), malgrado gli innumerevoli dibattiti che un’opera del genere va inevitabilmente a sollevare, possiamo notare come in Kontinental ’25 sia presente anche una certa ironia. E lo notiamo già dalle prime scene, mentre vediamo il povero senzatetto vagare per i parchi e le strade della città, chiedendo a chiunque un impiego, o mentre, proprio in apertura del lungometraggio, il volto di un politico che promette mari e monti su di un enorme manifesto elettorale ha la bocca coperta (in modo quasi caricaturale) da un lampione.

Ma mentre frasi paradossali, pupazzi che iniziano di punto in bianco a emettere suoni durante la notte ed enormi dinosauri all’interno di un grande parco cittadino possono farci sorridere, ecco che la storia messa in scena in Kontinental ’25 ci colpisce come un pugno allo stomaco. In poche parole, Radu Jude ha ancora una volta colto nel segno.

Marina Pavido

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