#BERLINALE 75 13/23 febbraio 2025 SPECIALE #12 (DAY 5)

Dallo Zoo Palast il Focus del giorno sulle sezioni collaterali Panorana e Forum nello sguardo critico di Eleonora Ono sulla tragicità della Storia di Oggi e di Ieri

(dalla #Berlinale Luigi Noera con la gentile collaborazione di Eleonora Ono, Marina Pavido e Valentina Vignoli della Redazione RdC – Le foto sono pubblicate per gentile concessione della #BERLINALE)

Panorama Doc

Bajo las banderas, el sol (Under the Flags, the Sun) di Juanjo Pereira – Paraguay / Argentina / USA / F / D 2025 | WP | Opera prima

Nel 1989, la caduta della dittatura di Alfredo Stroessner in Paraguay, durata 35 anni, segnò la fine di uno dei regimi autoritari più lunghi del mondo, ma anche l’abbandono degli archivi audiovisivi che avevano cementato il suo potere.

Questo filmato, creato per plasmare un’identità nazionale e celebrare il regime, è stato lasciato svanire dalla memoria. Decenni dopo, un tesoro di invisibili e da tempo dimenticati filmati – cinegiornali, trasmissioni televisive pubbliche, film di propaganda e documenti declassificati – è stato recuperato dal Paraguay e dall’estero, rivelando i meccanismi nascosti del potere dietro il governo di Stroessner.

La pellicola risulta essere piuttosto complessa per l’importanza e la delicatezza dei contenuti trattati. Oltre a ciò è stato condotto uno studio approfondito per recuperare tutti i documenti storici. Infatti, inizialmente le immagini sono in bianco e nero e, man mano il rullo procede, prendono un colorito poco saturo per poi alternarsi nuovamente con fotografie frammentante, ed è qui l’originalità dell’operato, che si alternano nel tempo. Dunque, in quest’opera cinematografica, la dittatura di Alfredo Stroessner durò dal 1954 al 1989. Un colpo di stato lo ha spinto al potere e durante i suoi primi anni in carica ha cominciato a dimostrare che non avrebbe condiviso il potere con nessuno. In seguito, ha cambiato la costituzione per essere rieletto a tempo indeterminato e ha iniziato quello che potrebbe essere chiamato terrorismo di stato sistematizzato. La dittatura cresce e si rafforza con il sostegno diretto degli Stati Uniti, che lodano Stroessner come miglior governo anticomunista d’America. In quegli anni il Paraguay ha accolto molti criminali nazisti, tra cui il dott. Josef Mengele, che è diventato cittadino paraguaiano per ordine presidenziale. Sono state consolidate opere monumentali come la centrale idroelettrica di Itaipu. All’epoca, i media locali pubblicarono documenti che dimostravano la frode del più grande lavoro al mondo e il governo Stroessner sospendeva tutta la stampa di opposizione. Alla fine della guerra fredda nel mondo, il governo di Stroessner è messo a tacere da un falso colpo di stato militare, guidato dal suocero del dittatore. Stroessner muore in esilio in Brasile, la sua famiglia è una delle più ricche del mondo, senza essere mai stata processata per i crimini contro l’umanità del suo regime. Questo film è una raccolta mai realizzata prima, non solo perché cerca di articolare dalle proprie immagini una memoria collettiva, ma anche perché propone di ridare ad un paese la sua storia e la sua lotta.

Forum

Chas pidlotu (Time to the Target) di Vitaly Mansky – Lettonia/ Cechia / Ucraina 2025 WP | Doc

Incipit: La scena si apre con un occhio di bue che si focalizza sulla bonifica delle strade.

Un’immagine – per assurdo – rumorosa ma allo stesso tempo colma di un silenzio assordante, quasi purificatore. Infatti, il messaggio che si evince tra le righe è proprio questo: si cerca di ripercorrere quel cammino, quasi perduto, con l’intento di ripulire ciò che è stato, rimettendo a nuovo, per creare ed infondere speranza, novità, gratitudine e garbo nelle vie.

E’ evidente l’attenzione massima sul concetto di donare pace a coloro alla popolazione che la vive.

Il rullo è molto lento, il tempo sembra appartenere sospeso, un po’ come quando si riesce ad uscire illesi da una tempesta fortissima; un po’ come se una tartaruga stesse uscendo dalla sua casa ma non sa cosa aspettarsi all’esterno. È così che l’opera cinematografica prova ad esprimersi e comunicare.

La fotografia è pura, evidenzia totalmente il ritmo lento ma costante appena descritta.

Le luci e le ombre sono inserite in maniera delicata e anch’esse riescono a scandire la giusta attenzione sulla storia: assenza e presenza di luce.

In sostanza ciò che viene più illuminato sono i volti delle persone, un primo piano disarmante. Oltre a ciò, vi è una luce gialla che si muove dentro la città: i tram con la loro luminosità spiccata aggiungono colore, movimento e speranza.

Sono presenti molte immagini che raccontano attimi di vita quotidiana, questo può essere un cliché per un rullo ma non in questo caso.

Di contro, la palette si tinge di grigio, come il cemento, che si collega alla staticità dei fabbricati e – soprattutto – ad una città che riprende forma.

Eleonora Ono

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