Dall’omonimo romanzo di Robert Harris, in anteprima italiana alla festa del cinema di Roma, adesso al cinema
Sinossi: Una notte, un papa molto amato muore all’improvviso; il decano cardinale Lawrence deve organizzare e presiedere il conclave che eleggerà il nuovo pontefice, e i centodiciotto cardinali più potenti della chiesa cattolica si chiudono in Vaticano per le votazioni. Il rosso porpora degli abiti cardinalizi squarcia le architetture sontuose e rigorose e i bianchi, neri, grigi dei marmi vaticani: Lawrence deve destreggiarsi tra giochi di potere, intrighi, alleanze, misteri e deve lui stesso scegliere tra una chiesa illuminata e una tradizionalista, tra il nuovo e il vecchio, mentre un segreto emerge a poco a poco dagli ultimi atti del Papa. Dal bestseller mozzafiato del 2016 di Robert Harris, sceneggiato dallo stesso scrittore con Peter Straughan (La talpa, Il cardellino), un thriller inquietante e spiazzante, guidato dai dubbi di Ralph Fiennes nella parte di Lawrence e dalle personalità dirompenti di Stanley Tucci, John Lithgow e Sergio Castellitto. Breve ruolo-chiave per Isabella Rossellini
Recensione: La pellicola si presenta come un thriller, ma è molto di più: mostra attraverso una vicenda difficile ed intricata la complessità dell’animo umano.
Seppure il film è così colmo di potenziale pecca di mancanza ritmo, è coinvolgente ma non troppo. È come se si dovesse arrivare ad un dunque che però è sopito e non riesce così ad emergere. Un po’ come se fosse un ordigno inesploso.
Il rullo è claustrofobico è palese, ma questa è una delle sue caratteristiche, dal momento che è proprio la macchina da presa che non si distoglie mai dai protagonisti e – soprattutto- non appare mai la visione dell’esterno.
La luce si focalizza sul fatto che il girato è tutto concentrato nello stesso luogo in modo elegante e pacifico, cercando di evidenziare il dialogo come strumento di rivoluzione.
Il cast è incredibilmente eccezionale composto dal favoloso Ralph Fiennes, in un ruolo piuttosto centrale, ambiguo e complesso, Sergio Castellitto, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e John Lithgow.
Tutti nomi altisonanti ed impeccabili nelle espressioni e nell’interpretazione nei panni di personaggi in continua lotta con loro stessi.
Eleonora Ono