
Le pillole di Maria Vittoria dal WEB (MyMovies)
(da Venezia Luigi Noera e Valentina Vignoli con la gentile collaborazione di Maria Vittoria Battaglia, Vittorio De Agrò (RS) e Marina Pavido – le foto sono pubblicate per gentile concessione della Mostra di Venezia)
Viaggio tra le maestose cime delle Alpi svizzere, in un contesto di bellezza naturale che la regia cattura con straordinaria abilità è il film in concorso alle GdA
Alpha di Jan-Willem van Ewijk
Sinossi: Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina quando l’invadente padre gli fa visita. Gijs è l’indiscusso protagonista di un’escursione sugli sci. Sa essere affascinante con tutti e, inoltre, inizia a flirtare con Laura, la nuova fidanzata di Rein, togliendo spazio al figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein ne abbia abbastanza. Perciò, trascina il padre lontano dal gruppo. I due proseguono la loro escursione da soli. La tensione è palpabile. Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e pericoloso, ma Rein, nonostante le suppliche del padre, lo costringe a salire fino alla cima. Improvvisamente, la natura si scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il potere, in una prova di sopravvivenza.
Recensione: Il film regala allo spettatore un viaggio tra le maestose cime delle Alpi svizzere, un contesto di bellezza naturale che la regia cattura con straordinaria abilità. Visivamente, il film è un’esperienza mozzafiato: le montagne, gli spazi aperti, e il silenzio della neve creano un’atmosfera di solitudine e grandezza che si sposa perfettamente con il tono malinconico della storia. La fotografia è senza dubbio uno degli aspetti più riusciti del film, con l’uso sapiente degli slow-motion per esaltare la maestosità del paesaggio.
Tuttavia, al di là dell’estetica, la pellicola soffre di profondi problemi narrativi e caratteriali. Il protagonista, un giovane olandese che si trova a vivere tra le Alpi dopo la morte della madre, si presenta come un personaggio con cui è difficile empatizzare. La sua ostilità immotivata e costante verso il padre, che lo va a trovare dopo un lungo periodo di assenza, sembra essere il fulcro del dramma, ma la mancanza di una spiegazione convincente per questo atteggiamento rende il tutto piuttosto forzato. La tensione crescente tra padre e figlio, soprattutto in situazioni che dovrebbero rafforzare i legami, si avvita su se stessa senza mai trovare una risoluzione significativa o emotivamente soddisfacente, con il nostro protagonista che risulta totalmente incapace di mostrare una qualsiasi crescita personale, il che finisce per farlo sembrare immaturo e irresponsabile per gran parte del film – anche se il film vorrebbe forse suscitare proprio il contrario.
L’intreccio di eventi culmina in un finale che tenta di rimediare alle azioni precedenti del protagonista con una svolta drammatica, ma che finisce solo per peggiorare la percezione generale del personaggio, quasi giustificandone i comportamenti distruttivi, rendendo alla fine delle finite Alpha un film che, pur riuscendo a catturare lo spettatore visivamente, non riesce a fare altrettanto dal punto di vista emotivo e narrativo.
Quella che avrebbe potuto essere una storia di riconciliazione e di crescita finisce quindi per essere una rappresentazione frustrante di dinamiche familiari irrisolte, dove i personaggi risultano più antipatici che complessi.
Giudizio: 2/5
Labirinti (Confronti) di Giulio Donato
Sinossi: Francesco è un ragazzo introverso, nato in un paesino tra le montagne della Calabria isolato nella natura. Cresce con Mimmo, il suo migliore amico con cui condivide tutto, spalla a spalla fino all’adolescenza. Un giorno trova un libro, che vede quasi come un oggetto magico, e che cambierà il corso della sua vita. Ha un sogno Francesco, e troverà il coraggio di inseguirlo contro tutto e tutti: la società che lo circonda, che lo fa sentire intrappolato in un labirinto di regole psicologiche e sociali non scritte, e contro Mimmo.
Recensione: Ambientato in un piccolo paese della Calabria, nel giorno della festa di San Francesco da Paola, che si ripete ciclicamente in diverse annate, Labirinti ci mostra la storia di Francesco, un bambino che vediamo crescere nel corso del film, accompagnato dal suo amico Mimmo. Il paese, con i suoi ritmi lenti e la sua atmosfera immobile, diventa una gabbia per Francesco, che sogna di fuggire altrove. La sua via di fuga è un libro, che lo trasporta in mondi onirici e bucolici, fatti di labirinti misteriosi.
Il contrasto tra le immagini iperrealiste della vita quotidiana del paese e i paesaggi surreali in cui Francesco si immerge è uno degli elementi più interessanti del film. Le scene della festa patronale, con il loro realismo quasi documentaristico, si contrappongono a spazi statici e sospesi nel tempo, che sembrano usciti da un quadro metafisico. Questa dualità visiva potrebbe essere interpretata come una rappresentazione simbolica del conflitto interiore che accompagna la crescita e la formazione personale: il legame con le proprie radici da un lato e il desiderio di evadere verso un futuro sconosciuto dall’altro. Nonostante queste premesse interessanti però il film soffre di una narrazione eccessivamente lenta, diluita, che risulta infine piuttosto pesante e sebbene ciò possa rispondere a una precisa scelta artistica, finisce per soffocare la storia, rendendo difficile mantenere l’attenzione dello spettatore.
Giudizio: 1,5/5
Maria Vittoria Battaglia