#BadBoys : Ride or Die di Adil El Arbi

Dopo due anni di pausa forzata a causa dello schiaffo rifilato a Chris Rock durante la Notte degli Oscar del 2022, la celebre coppia di detective (Will Smith e Martin Lawrence) di Miami torna sul grande schermo nel quarto capitolo della saga #BadBoys

Sinossi: Quest’estate, i “Bad Boys” più amati del mondo tornano con il loro iconico mix di azione e ironia sfrenata, ma questa volta con un colpo di scena: i due fuoriclasse di Miami sono ora i ricercati.

Recensione: Will Smith fa il suo ritorno sul grande schermo interpretando il personaggio che lo ha reso più celebre: il detective Mike Lowrey. Questa scelta, fortemente voluta dal regista, mira a riabilitare la sua immagine a Hollywood, accentuata anche dalla plateale (e superflua) scena in cui viene schiaffeggiato più volte dalla sua spalla destra Marcus Burnett, creando un immediato nesso logico nello spettatore.

L’alchimia tra i due detective risulta essere il fulcro del filo narrativo, in una trama che non li vede più esercitare il solito ruolo di cacciatore quanto quello della lepre. Nel tentativo di difendere la reputazione del compianto capitano Howard, accusato ingiustamente da postumo per aver corrotto gli uomini del distretto di polizia, i due subiscono un’imboscata dai potenti cartelli della droga di Miami, costringendoli a una fuga clandestina per salvare la pelle. Una serie di talpe e personaggi mutaformi renderà la narrazione avvincente e incerta fino al suo epilogo.

Come molti film d’azione americani, anche Bad Boys alterna sequenze di scene violente a momenti di commedia per alleviare la tensione. Tuttavia, quest’ultimo capitolo introduce una serie di elementi atipici per il genere classico d’azione in linea con la scelta di ibridazione dei generi cinematografici. Facendo leva sui tre capitoli precedenti, i registi hanno deciso di includere alcuni episodi del passato dei personaggi, evidenziando i loro rimorsi ed errori attraverso flashback che suscitano in loro riflessioni psicologiche intrapersonali, raramente rilevabili in questo tipo di narrazione. Inoltre, i registi sono riusciti brillantemente a creare dei collegamenti con i film precedenti, comprensibili anche allo spettatore che non aveva visto gli episodi passati.

Tra le innovazioni tecniche percepibili in questo nuovo episodio di Bad Boys vi è l’utilizzo della “SnorriCam”: un attrezzo fissato sul corpo dell’attore che sostiene autonomamente la telecamera ed è in grado di ruotare simultaneamente al movimento della persona e trasformandosi perciò nel suo punto di vista. Questa innovazione rende possibile il passaggio da un primo piano alla sua vista in prima persona, creando una dinamicità nella scena che richiama lo stile dei videogiochi.

#BadBoys rappresenta una riuscita ibridazione tra lo stile classico e quello contemporaneo dei film d’azione. Se per le scene di combattimento si adotta ancora la modalità interpretativa tipica di Eddie Murphy in Beverly Hills Cop (1984) e successivamente ripreso dalla saga di Fast & Furious, lo script usato per i momenti di indagine del film è stato arricchito dai progressi tecnologici recenti: dall’uso degli audio deepfake per manipolare le voci, all’IA per ricostruire i volti, fino ai droni capaci di controllare ogni angolo dell’universo.

È un film che abbraccia e soddisfa un’ampia fascia di età, con dosi di azione, commedia, introiezioni psicologiche sostenute da una tecnologia molto attuale che raggiungono l’obiettivo di divertire pienamente lo spettatore.

Il finale, lasciato volutamente aperto dai registi lascia prevedere un nuovo capitolo della saga.

Stefano Sica

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