#CANNES77 – 14/25 maggio 2024 SPECIALE #30 (DAY12)

Il Focus di Valentina Vignoli: il film rivelazione viene dall’India, assente da trent’anni dalla Croisette che vince il Gran Prix

(da Cannes Luigi Noera e Maria Vittoria Battaglia con la gentile collaborazione di Vittorio De Agrò (RS) e Valentina Vignoli – le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival di Cannes)

Sinossi: La storia autoprodotta è incentrata su due infermiere con relazioni difficili a Mumbai che intraprendono un viaggio verso una cittadina balneare, un gradito rifugio che dà loro lo spazio per crescere.

La premiazione di  All We Imagine as Light

“Mumbai è la città delle illusioni”, afferma una delle protagoniste di All We Imagine as Light.

La regista Payal Kapadia ci porta attraverso questa città seguendo lo sguardo di tre donne, tre generazioni.

Dai villaggi circostanti, tutti emigrano a Mumbai, dove c’è lavoro e movimento incessante. Si possono dimenticare le pene d’amore, ci si può perdere, si può ricominciare, oppure si può restare in attesa…

Prabha e Anu sono due infermiere. Convivono in un appartamento insieme a una gattina e faticano ad arrivare a fine mese.

Soffrono entrambe per amore: Prabha si è sposata anni prima per volere della famiglia, un matrimonio arrangiato che l’ha vista poi restare sola quando il marito si è trasferito in Germania. Anu, più giovane, si innamora di un musulmano, cosa che non è vista bene dalle colleghe dell’ospedale. È costretta a vivere questa storia furtivamente.

L’arrivo di un terzo personaggio farà riscoprire alle due donne quel mondo distante dal rumore della città, dove tra il mare e gli alberi i loro sogni non sembreranno più così lontani. Lo sguardo occidentale viaggia attraverso questo film.

Una musica da pianoforte jazz, dolce, ci fa vivere le loro passioni, mentre la vita della città scorre tra treni e autobus sovrappopolati.

Le protagoniste non ci nascondono le loro emozioni: non ci sono giochi, tutto è limpido in una cultura dove la parola “oggi” significa anche “domani”.

Giovane e al suo primo lungometraggio di finzione, Kapadia ha già un suo stile, una sua firma.

Si distingue dandosi tempo, facendoci pian piano scoprire i colori, le spezie, gli odori di una cultura che raramente arriva sugli schermi occidentali, se non attraverso le collaborazioni con Bollywood.

Dopo aver vinto nel 2021 il premio al miglior documentario con A Night of Knowing Nothing, All We Imagine as Light ha vinto il Grand Prix al Festival di Cannes; primo film indiano in concorso da trent’anni. Sarà distribuito in Italia ma non si ha ancora una data certa.

Valentina Vignoli

NdR: lo abbiamo visto e gustato per la sua impronta registica indipendente dalla industria di Bollywood!

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