L’attesa per il nuovo film di Paolo Sorrentino infiamma la Croisette
(da Cannes Luigi Noera e Maria Vittoria Battaglia con la gentile collaborazione di Vittorio De Agrò (RS) – le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival di Cannes)
COMPETITION
PARTHENOPE di Paolo SORRENTINO
Sinossi: Il Maestro italiano Paolo Sorrentino aggiorna il mito fondativo della sua città natale, Napoli, rielaborando la leggendaria sirena Partenope come una donna nata negli anni ’50. Descritta dal regista come una “epica femminile”.
Recensione: L’ultimo attesissimo film di Sorrentino segue la vita di una famiglia napoletana dal 1950 fino ai giorni nostri, incentrandosi sulla figura di Parthenope, la figlia, dalla sua nascita al suo pensionamento. Il film attraversa diverse fasi della vita di Parthenope: l’infanzia spensierata, i rapporti morbosi con l’amico d’infanzia e a tratti incestuoso con il fratello, gli anni dell’università e delle proteste studentesche, il sogno di diventare attrice e i fugaci incontri di una notte.
Ma non sono elementi importanti. Sono le domande ad essere il fulcro del film. Parthenope, come tutti i ragazzi -come tutti gli esseri umani- é continuamente in cerca di risposte, ma non sa porre le domande giuste. Eppure è tutto un gioco di domande e di risposte, risposte che arrivano dritte e prepotenti come sono quelle che ci regala sempre Sorrentino.
Sorrentino, come di consueto, non manca di giocare con la seduzione e la bellezza. I corpi e la sensualità sono trattati con la sua caratteristica maestria, trasformando le immagini in una finestra attraverso cui il regista ci mostra il mondo, anche in questo suo ultimo film, che sembra forse un po’ troppo pieno di fronzoli, come una vecchia casa nobiliare napoletana a, con scene che sembrano forzate a volte ingiustificatamente provocatorie. Ma sono immagini.
Sono allegorie di quelle grandi domande che ogni giorno ci facciamo, sui piccoli miracoli -sacri e profani- di un’esistenza segnata dalla piccolezza delle cose ordinarie.
Sorrentino, dietro a una storia apparentemente troppo barocca ci lascia l’ennesimo gioiello destinato a risuonare ancora nelle nostre teste, ogni volta che guardiamo il mare, ogni volta che sognamo il futuro o ricordiamo il passato, ricordando che il tempo scorre accanto al dolore. O forse no?
Semaine de la Critique
Baby di Marcelo Caetano
Sinossi: assistiamo alla tumultuosa passione tra un giovane da poco uscito di prigione e un giovane che si prostituisce e che gli insegna nuovi modi per sopravvivere nelle strade di San Paolo
Recensione: Il film racconta la storia di un giovane diciottenne appena uscito dal carcere minorile, abbandonato dai genitori a causa della sua omosessualità. La sua vita prende una svolta decisiva quando conosce Ronaldo, un escort che lo introduce al mestiere ma anche a un pericoloso giro di droghe. La relazione con Ronaldo cresce a matura per tutto l’arco del film, inizialmente professionale e poi affettiva, passando per l’amore, il dolore ed infine l’amicizia. L’incontro con il mondo della droga porta il giovane però a un nuovo arresto e sebbene essendo figlio di un poliziotto venga subito rilasciato, la cicatrice lasciata dal comportamento di Ronaldo è profonda e dolorosa. Il film esplora temi complessi come l’emarginazione, la ricerca di identità e l’amore in tutte le sue sfaccettature. Tuttavia, nonostante le premesse interessanti e le ottime performance degli attori, il film sembra non riuscire a decollare completamente. Numerose scene risultano ripetitive, e le dinamiche familiari e relazionali, che dovrebbero essere il fulcro emotivo della narrazione, restano appena sfiorate e le emozioni che dovrebbero guidare l’arco narrativo non riescono mai a imprimere un’accelerazione al fil, rendendo Baby carente nella profondità emotiva e nella gestione del ritmo narrativo. Nonostante ciò, offre uno spunto di riflessione sui temi trattati e su come le esperienze di vita possano trasformare profondamente le persone.
Maria Vittoria Battaglia