#CANNES76 – 16/27 maggio 2023 SPECIALE #4 (DAY1)

A poche ore dall’inaugurazione ufficiale le dichiarazioni del Presidente di Giuria e dei suoi componenti

(da Cannes Luigi Noera e Marina Pavido – Le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival di Cannes)

La Giuria presieduta dal Il regista svedese Ruben Östlund, due volte vincitore della Palma d’Oro, ha elogiato “l’aspetto unico del cinema che stiamo guardando insieme”. non voglio che pensiamo” si è presentata nella sua interezza infatti Östlund è stato raggiunto sul palco dai giurati Julia Ducournau, Maryam Touzani, Denis Menochet, Rungano Nyoni, Brie Larson, Paul Dano, Atiq Rahimi e Damian Szifron.

La Cerimonia ha avuto come damigella la professionale Chiara Mastroianni che ha anche presentato la madre che prima di inaugurare il Festival ci ha ricordato del dramma che si sta consumando in Ucraina.

E’ stato pure un momento emozionante lo speech di Michael Douglas e la sua indiscussa professionalità come si può cogliere da frammenti del suo discorso (VIDEO).

Ma veniamo ai film che sono l’elemento portante di Cannes da 76 edizioni:

COMPETITION

JEANNE DU BARRY di MAÏWENN – Film d’apertura FC

Interpretato da Johnny Depp e Maiwenn aprono il festival di Cannes nei panni del re di Francia e del suo amante di basso rango

La storia di una damigella del penultimo Re francese dalle umili origini rappresentata in un film ampolloso e edulcorato come era la nobiltà francese del tempo prima della Rivoluzione francese che inelluttabilmente la spazzerà via. La regista molto coccolata dal Festival di Cannes prende in giro una società in decadimento dove le priorità sono le frivolezze e i desideri di una Monarchia allo stremo e autoreferenziale. Ma ecco spuntare dal nulla una fanciulla dalle umili origini, probabilmente come spesso accadeva all’epoca figlia illegittima di una nobiltà il cui punto di forza è l’erudizione che la fanciulla apprende facilmente come pure l’arte amorosa.

Il film inizia appunto con la protagonista costretta a rinchiudersi appena giovinetta in convento. Però la vita ritirata del monastero non fa per lei ed infatti ne viene presto cacciata e di qui inizia dopo un lunghissimo incipit il nocciolo del film.

Questo non è un film eccezionale o memorabile, ma il potere della storia e alcune delle interpretazioni lo faranno accettare al grande pubblico girato in 35mm, comprese le sontuose ambientazioni in location a Versailles che rendono le immagini piacevoli.

La protagonista insieme alla madre lasciano la campagna per trasferirsi a Parigi, “la capitale di ogni speranza e desiderio”. Jeanne, che aveva trascorso del tempo al riparo in conventi dove le suore si opponevano ai libri, impara l’arte del libertinaggio e si costruisce una reputazione di abile cortigiana.

Jeanne imprime una svolta alla sua vita quando incontra il conte du Barry con il quale stringe un patto diabolico: Userà il suo fascino per farsi strada nella scala di amanti sempre più ricchi, contribuendo a sostenere la famiglia del Conte. L’amico di Du Barry, il duca de Richelieu è il ponte che permette a Jeanne di incontrare il re.

E’ stata una scelta insolita far interpreetare Il Re a Jhonny Deep che ne costruisce una quasi caricatura! Pone rimedio il personaggio del cerimionere che con la sua bravura oscura l’interpretazione scantanata di Deep.

Il film fa da prologo alla Rivoluzione francese della quale vengono ricordati i misfatti dell’introduzione della ghigliottina che decapiterà la Monarchia come sis a in senso non solo letterale.

CANNES CLASSIQUES

L’AMOUR FOU di Jacques Rivette è il film che in realtà ha aperto il Festival con le parole di augurio di Therry Fremaux. La proiezione è stata introdotta dalle parole toccanti dei due interpreti di allora in una breve intervista del Direttore artistico che si è presentato in sala con un vinile contenente le musiche utilizzate nel film. E’ un film rivoluzionario per l’epoca di realizzazione utilizzando una tecnica ormai consueta del doc film, della storia nella storia. Ma lasciamo la parola ai commenti di Marina sul film della durata di oltre 4 ore! (RECENSIONE)

Con queste premesse siamo curiosi delle scelte del comitato di selezione che condivideremo con voi. Buon Festival!

Luigi Noera

Lascia un commento

Top