
Il giorno dell’Orso d’Oro e di quelli d’Argento e gli altri Premi
(da Berlino Luigi Noera e Marina Pavido – Le foto sono pubblicate per gentile concessione della BERLINALE)
Dopo una maratona di oltre 300 film la Berlinale con le varie Giurie ha espresso il giudizio della73ma edizione
GOLDEN BEAR al Miglior Film a Sur I’Adamant di Nicolas Philibert
Il miglior documentario è risultato quello presentato nella sezione ENCOUNTER, tra i film della nuova cinematografia tedesca (PDK) ha primeggiato un film sulla diversità
Di seguito riportiamo le nostre impressioni sui due film.
Invece ecco i Premi assegnati dalla Giuria internazionale presieduta da Kristen Stewart coadiuvato da Golshifteh Farahani, Valeska Grisebach, Radu Jude, Francine Maisler Carla Simon, Johnnie To
GOLDEN BEAR al Miglior Film a Sur I’Adamant di Nicolas Philibert
SILVER BEAR Gran Premio della Giuria a Afire di Christian Petzold
SILVER BEAR Premio della Giuria a Mal Viver di Joao Canijo
SILVER BEAR alla miglior Regia a Philippe Garrel per Le grand chariot)
SILVER BEAR per la miglior interpretazione protagonista a
Sofia Otero in 20.000 especies de abejas di Estibaliz Urresola Solaguren
SILVER BEAR per la miglior interpretazione non protagonista a
Thea Ehre in Till the End of the Night di Christoph Hochhausler
SILVER BEAR miglior sceneggiatura a Angela Schanelec per Music di Angela Schanelec
SILVER BEAR per un contributo artistico per la fotografia in Disco Boy di Giacomo Abbruzzese
ENCOUNTERS
MIGLIOR FILM Here di Bas Devos
MIGLIOR REGIA El Eco di Tatiana Huezo
Premio Speciale della Giuria (ex aequo) a :
Orlando, ma biographie politique di Paul B. Preciado E Samsara di Lois Patino
FILM premiato PDK Bones and Names di Fabian Stumm
Recensione: In uno studio artistico si fa casting: due ragazzine, una giovane coppia ed una coppia anziana.
E’ la storia di una coppia omosessuale che lavorano nel campo dell’acting; film con poco valore ma con chance in più, anche se noioso.
Il fatto sorprendente è che c’è un omaggio a Federico Fellini con un manifesto di AMARCORD in bella mostra in un bar.
Le varie storie si intrecciano tra il reale e le prove nello studio artistico senza però rendere meno noiosa e scontata in un film psicologico che ricorda tanti lavori americani. Il colore bianco è dominante nella scenografia certamente ad azzerare ogni sentimento con il neutro.
La loro relazione è arrivata al capolinea per noia come lo è il film; ci rendiamo conto che per noi latini comprendere l’humor tedesco è molto complicato soprattutto nell’assistere a risate dell’intera platea per frasi insignificanti! Ma tanto è. Infatti ecco come viene presentato al grande pubblico della Berlinale:
“Non chiedermi cosa penso riguardo a qualcosa se non vuoi ascoltarlo!” “Voglio sentirlo, ma a volte non è proprio vero.” Immergendosi sempre più a fondo nelle prove per un nuovo film con un regista ambizioso, Boris inizia a confondere personaggi reali e immaginari; nel frattempo, Jonathan cerca di ridefinire la sua voce di scrittore. I giorni trascorrono a lottare con la distanza emotiva e la vicinanza, la fiducia, il desiderio e la paura della perdita.
Knochen und Namen è il lungometraggio d’esordio alla regia e alla sceneggiatura dell’attore Fabian Stumm. Svelato in sequenze umoristiche e tenere che si svolgono in ambienti delimitati e caratteristici (camera da letto, supermercato e sala prove), il suo film è una riflessione intelligente e divertente sulle relazioni.
Premio al miglior Documentario
La Giuria composta da Emilie Bujes, Diana Bustamante, Mark Cousins ha premiato come MIGLIOR DOC il film in concorso ENCOUNTERS El eco di Tatiana Huez
Recensione: In un paesino montagnoso messicano due sono le cose che tengono unita la comunita: le pecore fonte di reddito e gli anziani che trasmettono le tradizioni alle giovani generazioni.
Ci viene mostrata la semplicità d una famiglia dedita e che si sostiene con la pastorizia. Quanta umanità c’è in questa povera gente e quanta saggezza!
I bambini sono abituati a sporcarsi le mani. Non solo per gioco: sono abituati all’odore del letame e al sudore del lavoro dell’allevamento degli animali.
Una ragazza, però, guarda oltre i confini del villaggio, verso un’altra vita. Sfortunatamente, scompare all’improvviso e in segreto dal film così come dalla casa della sua famiglia, un elemento leggermente insoddisfacente in un resoconto altrimenti affascinante e sorprendentemente fotografato della vita nelle zone rurali del Messico. Nel precedente film Prayers For The Stolen si raccontava della piaga dei rapimenti tra le ragazze e le giovani donne di un villaggio. A El Eco, le voci di rapimenti altrove arrivano come nebbia fino al villaggio di montagna, ma le minacce alla sopravvivenza del mondo naturale non sono meno pressanti.
C’è una sensibilità nelle cure amorevoli che l’adolescente Monse mostra alla sua fragile e anziana nonna. La responsabilità dell’anziana donna è stata trasferita a Monse dalla madre la quale deve farsi carico della gestione sia della famiglia che dei terreni agricoli. Poco dopo, Monse scompare in città e il film perde slancio ed è deludente per il pubblico, ma sottolinea il fatto che la perdita è una parte fondamentale della vita in questo angolo del mondo.
Premi della Giuria Ecumenica
La Giuria composta da Paul De Silva, Arielle Domon, Kerstin Heinemann, Miriam HolIstein, Anne Le cor, Alberto Ramos Ruiz a assegnato il Premio a
Totem di Lila Aviles
Menzione speciale a Sur I’Adamant di Nicolas Philibert
PREMI del Pubblico
PANORAMA AUDIENCE AWARD a Sira di Apolline Traore
BERLINER MORGENPOST READERS’ JURY AWARD
La Giuria composta da: Orietta Angelini, Joanna Bellina, Malte Brose, Holger Beisitzer, Doreen Genzel, Harald Gunther, Meike Hi lbring, Petra Luber, Claudia Niewert, Katayun Pirdawari, Johannes tom Dieck, Katja Techritz-Stocking ha assegnato il premio a: 20.000 especies de abejas di Estibaliz Urresola Solaguren
TAGESSPIEGEL READERS’ JURY AWARD
La Giuria composta da: Jaqueline Blosch, Arthur Haake, Vincent Kelany, Laura Klemens, Hans Krestel, Detlev Muller, Irmela Schuller ha assegnato il premio a
Orlando, ma biographie politique di Paul B. Preciado
Luigi Noera