
Le recensioni di Giovanni Ottone
Buone notizie per gli appassionati di cinema: dal 15 al 29 giugno, la Berlinale presenterà gli highlights del festival del programma di febbraio in un’atmosfera estiva all’aperto. In collaborazione con cinque cinema all’aperto di Berlino e i distributori dei film, nel corso di 15 serate verranno proiettati film di varie sezioni della Berlinale. Berlinale Goes Open Air combina la tradizione della Summer Berlinale (dal 2003) con il concetto di Berlinale Goes Kiez, uno dei preferiti dal pubblico. I film saranno introdotti dai direttori del festival o dai redattori della Berlinale. Ad alcune proiezioni parteciperanno anche ospiti dei team cinematografici.
Infermieri e medici locali sono invitati a partecipare gratuitamente alle proiezioni della Berlinale Goes Open Air come gesto di gratitudine per il loro instancabile lavoro durante la pandemia, un’iniziativa suggerita dal commissario federale per la cultura e i media Claudia Roth. Il festival è attualmente in contatto con gli ospedali di Berlino per raccogliere gli ordini per il numero limitato di biglietti prenotati.
La Berlinale 2022 si è svolta a febbraio come evento in presenza nonostante le sfide della pandemia. Il successo del festival è stato un segnale positivo per l’industria cinematografica e incoraggiante per tutti gli appassionati di cultura.
Berlinale Goes Open Air mira ancora una volta a promuovere la consapevolezza dei film e del cinema come luogo di costruzione della comunità, nonché a sostenere i distributori e i cinema tedeschi nel loro lavoro per creare una cultura cinematografica vibrante e connettersi a un vasto pubblico.
I film e i cinema Open Air
Freiluftkino Friedrichshain
Competition: Alcarràs, director: Carla Simón – Winner of the Golden Bear for Best Film –
Competition: A E I O U – Das schnelle Alphabet der Liebe | A E I O U – A Quick Alphabet of Love, director: Nicolette Krebitz
Panorama: Aşk, Mark ve Ölüm | Love, Deutschmarks and Death, director: Cem Kaya – Winner of the Panorama Audience Award –
Freiluftkino Rehberge
Competition: Peter von Kant, Director: François Ozon
Competition: Un año, una noche | One Year, One Night, director: Isaki Lacuesta
Generation 14plus: Sublime, director: Mariano Biasin
ARTE Sommerkino Schloss Charlottenburg
Panorama: Nelly & Nadine, director: Magnus Gertten
Encounters: Axiom, director: Jöns Jönsson
Forum: L’ état et moi, director: Max Linz
Freiluftkino Friedrichshagen
Berlinale Special: Der Passfälscher | The Forger director: Maggie Peren
Berlinale Special: Le Chêne | Heart of Oak, director: Laurent Charbonnier, Michel Seydoux
Perspektive Deutsches Kino: Echo, director: Mareike Wegener
Encounters: Sonne, director: Kurdwin Ayub – Winner of the GWFF Best First Feature Award –
Freiluftkino Hasenheide
Berlinale Shorts: Mars Exalté, director: Jean-Sébastien Chauvin, Histoire pour 2 Trompettes | A Story for 2 Trumpets, director: Amandine Meyer, Chhngai Dach | Alai Further and Further Away, director: Polen Ly, Haulout, director: Evgenia Arbugaeva, Maxim Arbugaev, Starfuckers, director: Antonio Marziale
Berlinale Special: Good Luck to You, Leo Grande, director: Sophie Hyde
Ma ecco le recensioni di Giovanni Ottone:
Good Luck to You, Leo Grande, di Sophie Hyde, 97’ (United Kingdom, 2022, e. p., world premiere al Sundance Film Festival 2022, 3° film). Una sophisticated dramatic comedy molto divertente, che sfida le convenzioni rispetto alla repressione sessuale e ai sex workers. Si tratta in pratica di un chamber piece con impianto teatrale: una camera in un moderno albergo nel centro di Londra, due soli personaggi e diversi quadri che scandiscono i loro incontri. Nancy Stokes (Emma Thompson, in un’interpretazione strepitosa), insegnante in pensione di 55 anni e vedova, decide di dare una svolta alla sua vita sessuale. Il motivo è che l’unico uomo con cui ha avuto rapporti è stato suo marito e che non ha mai provato un orgasmo, nemmeno con manovre autoerotiche. Quindi è entrata in contatto online con Leo Grande (Daryl McCormack, molto convincente nella parte), prenotando e pagando anticipatamente le prestazioni di un sex worker, o meglio di un “sex therapist” secondo la definizione che lui preferisce. Quando l’aitante e attraente giovane si presenta all’incontro nella camera d’albergo, Nancy cerca di comportarsi con naturalezza e sfoggia una certa sicurezza entrando nel merito di quali prestazioni si attende. Leo si mostra educato, calmo e accondiscendente. Ma da quel momento inizia un confronto tra i due perché Nancy vuole sapere di più sulla vita del suo amante mercenario occasionale e, soprattutto, sulle sue scelte e motivazioni, mentre Leo difende con fermezza la propria privacy. Successivamente emergono ostacoli, tabù e vari tipi di nevrosi rispetto a come e in che modo impostare il contatto fisico intimo Ne consegue un gustoso dialogo tra i due, che si snoda in altri tre incontri, lasciando intendere che le schermaglie verbali e filosofiche sono nemiche del desiderio e ostacolano la ricerca del piacere. Da un lato Nancy, prigioniera della propria razionalità e incapace di superare la repressione sessuale che le è stata insegnata fin dall’ adolescenza, mostra segni di cedimento. Dall’altro Leo perde la propria sicurezza di fronte alle domande provocatorie, della inaspettata partner, rispetto alla sua famiglia. La stimolante sceneggiatura scritta dall’attrice australiana Katy Brand, denota una vis comica piuttosto originale, giocando abilmente sulla progressiva emersione dei rovelli psicologici dei due contendenti. La coerente messa in scena, la sapiente direzione degli attori e la qualità dei dialoghi consentono a Sophie Hyde di scandire efficacemente le tempistiche della dinamica emotiva il cui esito resta in bilico fino all’epilogo
Der Passfälscher (The Forger), di Maggie Peren, 116’ (Germany / Luxembourg, 2022, w. p., 4° film). Un period drama basato su una storia vera e ambientato a Berlino nel 1942. Racconta la rischiosa traiettoria di un ebreo ventenne, Cioma Schönhauss (Louis Hofmann), rimasto in città, dopo la deportazione della sua famiglia. Confinato in una sola stanza del lussuoso appartamento, posto sotto sequestro, dove ha vissuto con i suoi cari e arruolato come operaio per il lavoro coatto in fabbrica, vive giorni febbrili senza alcuna certezza sul proprio futuro. Convinto di dover sopravvivere e di potere salvare sé stesso, ma anche altri sventurati, tenta la sorte, giovandosi del proprio talento come grafico. Accetta di falsificare tessere e carte di identità entrando a far parte di una rete clandestina gestita da un possidente tedesco insospettabile sposato in incognito con una ebrea. A partire dalla sua sceneggiatura, che propone un discreto studio di caratteri, privo di enfasi retorica, Maggie Peren sviluppa una messa in scena classica, non priva di alcuni stilemi televisivi, ma indubbiamente efficace.