SPECIALE #BERLINALE72 a Parigi

La recensione di Coma a cura di Giovanni Ottone

La Berlinale sarà ospite a Parigi all’interno della manifestazione che si svolgerà dall’11 maggio al 3 luglio 2022 presso il centro artistico e culturale parigino Centre Pompidou presenterà un importante programma interdisciplinare sulla produzione culturale a Berlino. Intitolato “Berlin, nos années 20”, includerà proiezioni di film, spettacoli teatrali, concerti, mostre e tavole rotonde che inviteranno i visitatori a esplorare ciò che fa davvero battere la Berlino nei nuovi anni ’20.

Anche la Berlinale fa parte di “Berlin, nos années 20”: a cura del Centre Pompidou, il programma “La Berlinale à Paris” offre uno spaccato del palinsesto del festival di quest’anno e comprende 25 film delle sezioni Concorso, Berlinale Speciale, Incontri, Berlinale Short, Panorama, Forum e Generation. Carlo Chatrian, direttore artistico della Berlinale, presenterà alcuni film a Parigi.

 

“Siamo felici e orgogliosi che l’edizione di quest’anno abbia catturato l’interesse del prestigioso Centre Pompidou. È la prima volta che il Festival Internazionale del Cinema di Berlino viene presentato in maniera estesa a Parigi. Il programma ideato da Sylvie Pras e dal suo team offrirà una comprensione completa dell’universo della Berlinale e delle sue sezioni e offrirà al pubblico parigino l’opportunità di scoprire e godersi alcuni grandi film”, afferma il duo del Direttorio della Berlinale, Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian.

Del film Coma Francia di Bertrand Bonello Premio FIPRESCI dalla sezione Encounters pubblichiamo volentieri il contributo dell’amico Giovanni Ottone critico cinematografico

Ma ecco la scaletta dei film che verranno proiettati a Parigi dal 10 al 26 giugno:

Concorso

Alcarràs Spagna / Italia di Carla Simón Orso d’oro per il miglior film

Avec amour et acharnement  Francia di Chiara Denis Orso d’argento per il miglior regista

Drii Winter Svizzera / Germania di Michael Koch

Leonora Addio Italia di Paolo Taviani Premio FIPRESCI Concorso

Rabiye Kurnaz contro George W. Bush (Rabiye Kurnaz contro George W. Bush) Germania / Francia

di Andreas Dresen Orso d’argento per la migliore interpretazione da protagonista e Orso d’argento per la migliore sceneggiatura

So-seol-ga-ui Yeong-hwa – The novelist Repubblica di Corea di Hong Sangsoo Gran Premio della Giuria Orso d’Argento

Un año, una noche Spagna / Francia di Isaki Lacuesta Premio della Giuria Ecumenica

Un été comme ça  Canada di Denis Côté

Speciale Berlinale

Incroyable mais vrai  Francia/Belgio di Quentin Dupieux

Terminal nord  Argentina di Lucrezia Martello

Encounters

À vendredi, Robinson  Francia / Svizzera / Iran / Libano di Mitra Farahani Premio Speciale della Giuria

Axiom Germania di Jöns Jönsson

Coma Francia di Bertrand Bonello Premio FIPRESCI (di cui trovate la recensione in fondo)

Father’s Day Ruanda di Kivu Ruhorahoza

Keiko, me wo sumasete Giappone / Francia di Sho Miyake

Unrueh Svizzera di Cyril Schäublin Premio per il miglior regista

Panorama

Bettino Germania di Lutz Pehnert FIPRESCI-Premio Panorama

Klondike Ucraina / Turchia di Maryna Er Gorbach Premio del Pubblico Panorama Fiction Film, 2° posto

Nelly e Nadine Svezia / Belgio / Norvegia di Magnus Gertten Premio della giuria TEDDY

Forum

Akyn Kazakistan di Darezhan Omirbayev

Une fleur à la bouche Francia / Germania / Repubblica di Corea di Éric Baudelaire

Generation

Terykony Ucraina di Taras Tomenko

La Recensione del film Coma, di Bertrand Bonello a cura di Giovanni Ottone

Un’opera ambiziosa, molto originale, “teorica”, ma basata sul sentimento, sperimentale, creativa e vitale: misteriosa e giocosa, abbastanza sorprendente e affascinante. Un film dettato da motivazioni personali e intime, ma aperto al confronto con la realtà ambigua e ambivalente del mondo attuale. La figlia di Bertrand Bonello, Anna Mouchette, ha appena compiuto 18 anni, entrando nell’età adulta, quando inizia la pandemia da COVID 19. Il regista, ispirato da questa contingenza, immagina un’ambientazione specifica. Louise Labeque, l’attrice che interpreta la protagonista del film, ideale alter ego di Anna Mouchette, è costretta alla reclusione nel  proprio appartamento. Frustrata dal forzato isolamento e sola nel suo letto, vive in uno stato di limbo, in balia del flusso dei propri pensieri e di varie suggestioni. Tra fantasticherie e video chat con le sue amiche, dove si confrontano i meriti dei serial killer, e una strana free zone dei sogni, spaventosa foresta in bianco e nero, scopre e inizia a seguire compulsivamente una immaginaria giovane yuotuber e influencer, di nome Patricia Coma.  Quest’ultima offre consigli cabalistici di benessere e sta vendendo un robot da cucina provvisto di curiose tenaglie di metallo. La protagonista acquista online dalla stessa Patricia, un dispositivo definito “rivelatore”, che la porta a chiedersi quanto libero arbitrio effettivo lei stessa possieda. Bonello, regista di talento e spesso provocatorio e controverso, sceglie ancora una volta di rapportarsi alla generazione Z, gli Zoomer, e al mondo in cui vivono, così intriso di informazioni e mediato dalla tecnologia. Quindi propone un film che, insieme ai precedenti Nocturama (2016) e Zombi Child (2019), costituisce, a suo dire, una specie di trilogia. Coma sembra un incubo a occhi aperti. Ma potrebbe anche essere un enigmatico diario di sopravvivenza, intriso di fiducia nel cinema e nelle sue suggestioni. Spaziando in un ricchissimo e contraddittorio  universo di immagini, che evocano un viaggio “dantesco” in cui Patricia Coma (Julia Faure) rappresenta paradossalmente la figura di Virgilio, Bonello propone un puzzle per il futuro che verrà. Riflette sulla questione del libero arbitrio in un mondo  in cui l’individuo fatica a sfuggire al controllo, tra paure e terribile fame di potere, e, al tempo stesso,  compie un atto d’amore e di speranza per sua figlia e per le  ragazze della sua generazione. Sembra suggerire loro che si può continuare a credere nell’atto della creazione e nella ridefinizione di sé stessi. Ricorrendo a un’ambientazione onirica, realizza un’opera molto ibrida e insieme strutturata, con uno stile visivo eclettico, che compendia pienamente le esigenze narrative. In effetti la messa in scena sfrutta diverse potenzialità, lo schermo multi-partito, le video chat e la stop motion, utilizzando found footage, immagini reali, immagini al computer, Zoom, Youtube e animazioni.

 

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