SPECIALE #CANNES75 – 17/28 maggio 2022 #05 (DAY 2): L’Italia applaudita per Le Otto Montagne ed Esterno Notte

E’ appena iniziata la kermesse e l’Italia presenta un film ed una serie tv che riscuotono successo

(da Cannes Luigi Noera e Marina Pavido – Le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival di Cannes)

ZHENA CHAIKOVSKOGO(TCHAÏKOVSKI’S WIFE) di Krill SEREBRENNIKOV – Il film racconta la storia del matrimonio di Pyotr Tchaikovsky, uno dei punti chiave della sua biografia. La sua decisione di cambiare vita sposandosi per mettere fine alle dicerie provocò una grave crisi mentale. Quando successivamente ha deciso di separarsi dalla moglie, ha devastato la giovane donna e alla fine l’ha fatta impazzire. (RECENSIONE)

LE OTTO MONTAGNE di Charlotte VANDERMEERSCH, Felix VAN GROENINGEN è una produzione italiana. Raccontato in terza persona da un ragazzo di città (Pietro) che nella prima adolescenza si ritrova a passare le vacanze estive in un paesino di montagna. Lì conosce un suo coetaneo di nome Bruno, a differenza di lui montanaro. Inizia così una intensa amicizia che ogni anno si rafforza. E’ la musica country a far da sfondo. La frequentazione estiva si interrompe bruscamente perché il padre di Pietro che è un manovale lo indirizza ad occuparsi della fattoria e così i loro destini si dividono.

Ma l’amicizia dei due è così forte che dopo tanti anni, ormai adulto Pietro si reca nuovamente nelle montagne dove ha passato tante estati e i due si rivedono. Pietro scopre l’amicizia che legava Bruno a suo padre scomparso. Nonostante tutto l’amicizia è più salda che mai e Bruno aiuterà Pietro a sistemare il maso andato in rovina.

Un personaggio non secondario è la montagna, la sua durezza ma anche i suoi splendidi paesaggi che vanno verso l’infinito.

La regione della Valle d’Aosta, ripresa in un periodo di sette mesi per catturare l’intera portata del suo tempo, è uno sfondo accattivante. È il tipo di vista che normalmente richiederebbe una fotografia a tutto schermo, ma la scelta qui è catturarla con proporzioni più strette e squadrate. Funziona bene, accentuando gli angoli ripidi, le salite mozzafiato, sottolineando la drammaticità del paesaggio. Le montagne sono una presenza forte ovunque, in un film che sostiene che cambiano radicalmente le personalità delle persone che trascorrono del tempo con loro. Pietro, per gran parte della sua prima vita adulta estraniato dal padre Giovanni (Filippo Timi), si rende conto tardivamente che i suoi avevano due padri: il padre dalla pelle grigia e dalla coda corta che ha lavorato duramente a Torino, e il padre che, per alcune settimane un anno, scalato le vette valdostane, gli occhi illuminati da una riaccesa curiosità per il mondo. Poiché Bruno conosceva solo la seconda versione del padre di Pietro, il suo rapporto con lui era profondo, trovò in Giovanni un sostituto del proprio padre assente e disfunzionale.

Il film abbastanza scontato, ma la storia delicata e tortuosa gli permette una conclusione che si svolge in tono minore, suggerendo che certi cicli sono difficili da spezzare e che anche una vita apparentemente idilliaca arriva a un costo.

Un Certain Regard inizia con una storia di guerra si tratta di FATHER AND SOLDIER di Mathieu VADEPIED

L’incipit ci porta nel1920 vicino a Verdun in Francia dove i soldati scavano nel terreno estraendo resti umani. Il film inizia con musica greve, e già questo la dice lunga sul finale!

1971 Senegal una mandria di buoi condotti dai nomadi del posto tornano al villaggio all’alba, nascondendosi per evitare di essere arruolati forzatamente. Ma non si scappa dai soldati francesi per andare a combattere una guerra in Europa!

E così padre e figlio si ritrovano a combattere e soprattutto a perdere la vita in Europa.

Lo spirito di conservazione porta il padre a risparmiare la vita del figlio e viceversa. Dopo una cruenta batta glia i due cercano di recuperare la salma di Adame colpito a morte.

Father And Soldier è pieno di amare verità – sull’inutilità di cercare valore sul campo di battaglia, sull’impossibilità di proteggere i nostri figli dalle realtà del mondo – e Omar Sy è meravigliosamente stanco come il patriarca preoccupato. Gli eventi storici che hanno ispirato Father And Soldier si dimostrano più avvincenti del modo in cui Vadepied li tratta.

Il film si chiude piangendo i soldati che sono morti perché l’esercito francese ha deciso che i suoi sudditi coloniali erano sacrificabili. Father And Soldier può vacillare, ma quel triste fatto punge ancora.

Cannes Premiere

ESTERNO NOTTE di Marco BELLOCCHIO è una serie sugli anni ’70 in Italia

In questa serie l’autore ritorna su un periodo tragico della recente storia d’Italia vista da un diverso punto di vista.

Gifuni interpreta magistralmente Aldo Moro nei tempi antecedenti il suo rapimento. Ne viene fuori un figura che cerca di mediare con tutte le componenti politiche di allora ma anche l’amore sviscerato per il nipote Giovanni, figlio della prediletta  Fida Moro.

Dopo il rapimento Bellocchio si concentra sui politici della Democrazia Cristiana  e le loro priorità rispetto alla sopravvivenza di Moro che infatti non sono proprio in sintonia con l’imperativo di salvataggio dello statista rapito.

L’analisi politica di quel momento di transizione che vorrebbe rompere lo status quo della Guerra Fredda con i due blocchi contrapposti è chiara. La politica italiana dipendente dall’America dopo il piano Marshall non lascia spazio, ed ecco apparire figure della CIA che come burattinai decidono la sorte.

D’altra parte l’Italia è un Paese cattolico e il Pontefice Paolo VI cerca in tutti i modi di salvare Moro. Ma la figura del Papa viene rappresentata in maniera controversa, come d’altronde c’è da aspettarsi da parte di un regista con una ben definita militanza politica che può piacere o no. Per noi il punto di vista è deviato ideologicamente come è la scena del colloquio tra il Papa e la moglie di Aldo Moro.contrarietà dei militari rispetto alla raccolta di 20 miliardi raggiunta dal popolo di Dio che conduce alla solitudine del Papa.

La serie nella seconda parte torna indietro nel tempo ai primordi delle BR, infatti siamo nel marzo 1976 (ossia due anni prima del rapimento) quando le BR si preparavano al salto qualitativo. Spiaggia del litorale romano avviene una prova di fuoco. Successivamente sono tanti i segnali della ferocia del gruppo armato.

Potrebbe sembrare romanzato, ma nel gruppo c’è l’anello debole costituito da Valeria Moroni che porterà all’arresto dei componenti il comando.

Quello che preme al regista sono il punto di vista della famiglia di Moro, il rapporto della famiglia con il potere politico, ma anche le reazioni diverse della moglie  edella figlia Fida. Il quadro sembrerebbe completo, ma non è così.

Nell’ultima parte (cap.6) il regista Bellocchio esprime la sua verità di come la pensava Aldo Moro sul partito della Democrazia Cristiana, il suo odio viscerale nei confronti di Andreotti, ma anche una visione intima del regista nei confronti della morte.

Allora cosa resta alla fine solo il giorno prima del ritrovamento quando il tempo è ormai scaduto e il soggetto è il rapporto del regista con la Fede.

Tanti sono i temi trattati da Marco Bellocchio che fanno da cornice al dubbio esistenziale, come il ruolo degli americani, il ruolo di Cossiga e il ruolo del Papa.

Rispetto al suo precedente film rispetto a questo formato di serie si nota una crescita positiva, una meditazione maggiore di quell’epoca buia della storia italiana (NDR: che poi non è la sola).

Nel precedente film del 2003 aveva trovato un punto di vista drammaticamente fertile nella  sceneggiatura, raccontando la storia principalmente dal punto di vista dell’unica donna tra i quattro rapitori del presidente, che non era uno dei due incaricati di occuparsi di l’ostaggio (lei invece ha avuto modo di fare la spesa). Il risultato è stato affascinante, suggerendo che anche per coloro che si suppone siano al centro dell’azione, le informazioni possono essere frammentarie, aperte all’interpretazione.

Fuori concorso l’importante documentario prodotto da Forest Whitaker – For the Sake of Peace – un imperativo per il Festival di Cannes (RECENSIONE)

L’attore Forest Whitaker riceverà la Palma d’Oro d’Onore al Festival di Cannes 2022. Un grande traguardo per il celebre interprete statunitense, indubbiamente. Eppure, questa non è l’unica soddisfazione per lui. Nella giornata d’apertura della celebre manifestazione cinematografica, infatti, Whitaker ha presentato in qualità di produttore – nella sezione Séances Spéciales – il documentario For the Sake of Peace.

l-envol-pietro-marcelloLegami famigliari e un futuro tutto da scoprire – L’Envol – presentato alla Quinzaine come film d’apertura (RECENSIONE)

Il cineasta italiano Pietro Marcello è un vero è proprio motivo d’orgoglio per quanto riguarda il cinema italiano contemporaneo.

when-you-finish-saving-the-world-alma-vivaE terminiamo con lo sguardo alla Semaine de la Critique, sezione autonoma del Festival. (RECENSIONE)

Grande apertura mercoledì 18 maggio per la Semaine de la Critique al Festival di Cannes 2022. In questa giornata, infatti, sono stati proiettati i lungometraggi When you finish saving the World, opera prima dell’attore Jesse Eisenberg, e Alma viva, primo lungometraggio della regista franco-portoghese Cristèle Alves Meira. Due esordi, due scorci su mondi differenti, un importante comun denominatore: i delicati rapporti famigliari con tutte le loro mille sfaccettature.

Luigi Noera

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