KASSIM YASSIN SALEH con IL VENTO SOTTO I PIEDI al Festival Nazionale del Videocorto di Nettuno 25ma Ed.

Dal 21 al 23 agosto Nettuno per tre sere respirerà aria di cinema italiano grazie ad una selezione che si preannuncia spettacolare e variegata come poche altre. La cornice è la stessa dell’ultima fortunata edizione, ovvero il Forte Sangallo, il tutto nella più totale sicurezza e rispetto delle norme anti-Covid. Il Presidente della Giuria quest’anno è Pino Quartullo, attore e regista che non ha certo bisogno di presentazioni ma con lui saranno molte le sorprese e gli eventi collaterali. Come sempre, alla direzione artistica ci sono Elvio Calderoni e Giulia Bartoli e l’organizzazione è a cura della Pro Loco Nettuno, che tiene a ringraziare il Sindaco Alessandro Coppola e l’Assessore al Patrimonio, Sport, Turismo e Spettacolo Alessandro Mauro. Di seguito il calendario della manifestazione:

VENERDI’ 21 AGOSTO

TUTTI I NOSTRI IERI – LORENZO SANTONI INVERNO – GIULIO MASTROMAURO

OFFRO IO – PAOLA MINACCIONI

L’ATTESA – ANGELA BEVILACQUA

VOLER ESSERE FELICE AD OGNI COSTO – MICHELE BERTINI MALGARINI

AL DIO SCONOSCIUTO – SAMANTHA CASELLA

STAR – STEFANO CLARI

LINDA E PAOLO – RICCARDO SINIBALDI

Fuori concorso:

TORNO PRESTO – GIOVANNI BUFALINI

SABATO 22 AGOSTO

L’ORA DELLE NUVOLE – MARIO SPOSITO

LA MAMMA E’ MORTA DA ANNI – DARIA ALVARO

E’ TUTTO CINEMA – GIANNI AURELI

L’UOMO CHE NON VOLEVA USCIRE DI CASA – SAVINO GENOVESE

NON E’ SOLO UN GIOCO – GUGLIELMO LIPARI

IL VENTO SOTTO I PIEDI – KASSIM YASSIN SALEH

  1. H – GIULIO NEGLIA

SPECCHIO – CATERINA CRESCINI

DOMENICA 23 AGOSTO

PROIEZIONE DEI CORTI PIÙ VOTATI DALLA GIURIA E DAL PUBBLICO

Fuori concorso:

IL CINEMA QUAND’ERA A NETTUNO – I.C. NETTUNO IV

La GIURIA EDIZIONE 2020 è presieduta da Pino Quartullo (Presidente di Giuria) che è coadiuvato da

Tiziana Foschi, Giovanni Monti, Gianni Ferreri, Antonio Pisu, Francesca Antonelli, Eros Razzano, Paolo Di Paolo, Michela Monferrinl, Lucilla Colonna, Dona Amati e Roberto Lucci.

Per quello che ci riguarda segnaliamo l’amico Kassim Yassin Saleh e il suo pasoliniano corto Il vento sotto i piedi che segue il filo rosso del racconto di Roma attraverso gli ultimi iniziato con il successo del primo cortoi IDRIS.

Il regista è stato intervistato dall’agenzia DIRE alla quale ha spiegato la genesi e il tema di quest’ultimo lavoro.

Il percorso di un’artista lungo le strade di Roma ma soprattutto attraverso l’umanità, all’insegna di un nuovo linguaggio neorealista accordato al ritmo della realtà dei giorni nostri, per lanciare un messaggio di unità e di pace quanto mai necessario ora che il mondo da l’impressione di stare “sul punto di esplodere”.  E’ questa l’impressione che lascia il cortometraggio “Il vento sotto i piedi”, ultimo lavoro del regista e attore Kassim Yassin Saleh e prodotto dalla Laser film di Andrea di Nardo. All’agenzia Dire il regista, nato in Gibuti ma cresciuto artisticamente in Italia, un Paese che dice di sentire suo come una  Patria, racconta com’è nata l’avventura di questo “corto – documentario” che segue la giornata di Monsieur David, “attore dei piedi”, artista teatrale che attraverso questa parte del corpo esprime la sua arte e la sua poetica. Nel film David  attraversa la città scandito da un dialogo continuo tra le riflessioni e le sensazioni di una realtà interna e le immagini, i luoghi e i simboli del mondo esterno.

   A caratterizzarlo,  numerose valigie al seguito. Le stesse valigie che aveva in occasione dell’incontro decisivo con Saleh, nel 2018.

   “Ero alla stazione di Padova di ritorno da un festival – ricorda il regista – e lo vedo con tutti i suoi bagagli mentre cerca di fare il biglietto del treno”. Saleh premette che si erano giò incontrati a Roma mesi prima: lui era rimasto impressionato della sua arte e monsieur David si era innamorato del suo corto “Idris”, con il quale il regista si era presentato al festival di Venezia.

   “Parliamo, e lui comincia a ripercorrere alcuni momenti della sua vita” racconta Saleh, che a quel punto tira fuori il cellulare e inizia a riprenderlo. “L’idea per “Il vento sotto i piedi” era già lì – afferma  il regista: “Una giornata nella vita di questo artista”.

   Il percorso del performer non è casuale, e puntellato di incontri anche dal valore spirituale. Saleh racconta che “David è buddista e lungo il suo percorso passa accanto a un ragazzo musulmano che prega e ad altri rappresentanti delle grandi religioni”, una narrazione quindi, che si sviluppa “all’insegna della pace, dell’unità tra i popoli”.

   A fare da sfondo alla camminata di monsieur David, tanti luoghi iconici della capitale e del suo rapporto con il cinema, dal ponte sul Tevere dell’Accattione di Pasolini alle giostre e i volti di Federico Fellini. Ma non solo,  non mancano anche gli spazi protagonisti delle recenti cronache. “All’inizio l’artista  – spiega Saleh – lascia una rosa nel quartiere di San Lorenzo, lì dove è stata uccisa la giovane Denise, in omaggio a  una vita che si è spenta troppo presto” spiega il regista.

   A permeare l’atmosfera del corto, i colori che rimandano alle vecchie pellicole Super 16, un desiderio specifico del regista, che il colorista  Nazareno Neri ha trasformato in realtà. Saleh dice che il team di lavoro “è stato incredibile, persone che riescono a cambiare un film”. Una menzione particolare il regista, la dedica alla sceneggiatrice tedesca, ma da anni in Italia, Heidrun Schleef, già autrice della “Stanza del figlio”, di Nanni Moretti, ultima Palma d’oro italiana al festival di Cannes, nel 2001. “E’ stata più di una sceneggiatrice – dice Saleh – ha supervisionato il lavoro, mi ha dato molti consigli e idee. E’ stata una fortuna enorme lavorare con lei, un onore”.

Lascia un commento

Top