Claudia Gerini: testimonial della campagna “Tumore ovarico: manteniamoci informate” per invitare le donne a “mantenersi informate”

Claudia_Gerini

Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico:

al via campagna con Claudia Gerini per invitare le donne a
“mantenersi informate” su tutte le opportunità del percorso di cura

In occasione della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico, Fondazione AIOM

insieme ad ACTO, LOTO, Mai più sole ed aBRCAdaBRA, con il sostegno non condizionato di GSK,

lanciano la campagna “Tumore ovarico: manteniamoci informate”:

attività di informazione online ed eventi sul territorio, con Claudia Gerini come testimonial,
per valorizzare l’importanza dell’informazione e le nuove opportunità delle terapie di mantenimento,
a cui possono accedere tutte le pazienti con tumore ovarico, con e senza mutazione BRCA.
Da oggi sul sito www.manteniamociinformate.it le informazioni sul tumore ovarico e sulla campagna

insieme al videomessaggio di Claudia Gerini

Roma, 8 maggio 2020 – In Italia ogni anno oltre 5.000 donne ricevono una diagnosi di tumore
ovarico, uno dei più aggressivi tumori femminili. A causa di sintomi aspecifici o non riconosciuti, in
circa l’80% per cento dei casi la malattia viene diagnosticata in fase già avanzata. Oggi però lo
scenario è in evoluzione e una delle novità più importanti di questi anni è la possibilità per tutte le
pazienti di accedere alle terapie di mantenimento, che permettono di allontanare le ricadute dopo
chemioterapia e che si sono dimostrate efficaci sul tumore ovarico.
“Mantenersi informate” è fondamentale, perché sul fronte del tumore ovarico sono molte le cose da
sapere e le novità da conoscere: è questo il messaggio della campagna “Tumore ovarico:
manteniamoci informate” lanciata oggi, Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico, da Fondazione
AIOM in collaborazione con le Associazioni pazienti ACTO, Loto, Mai più sole, ed aBRCAdaBRA
con il sostegno non condizionato di GSK.
«Finalmente, in questi ultimi anni la ricerca ha prodotto risultati importanti nel carcinoma ovarico –
dichiara Stefania Gori, Presidente Fondazione AIOM – oggi sappiamo che un quarto delle
pazienti sono portatrici di mutazioni BRCA1 e/o BRCA2, con implicazioni terapeutiche e familiari
importantissime. E sappiamo che una terapia di mantenimento con farmaci orali, gli inibitori di
PARP, determina lunghe sopravvivenze nelle pazienti mutate e anche nelle pazienti non mutate, le
quali rappresentano la maggior parte delle donne affette da carcinoma ovarico (75%). Fondazione
AIOM, sempre al fianco delle pazienti e delle Associazioni pazienti, vuole con questa campagna
accendere i riflettori, per molti mesi, su questa malattia».
La campagna si svilupperà nei prossimi mesi attraverso attività online, campagne social ed eventi
sul territorio. Già da oggi è attivo il sito www.manteniamociinformate.it con le informazioni
fondamentali sul tumore ovarico: ad accogliere le visitatrici è un messaggio di benvenuto di
Claudia Gerini, testimonial della campagna.
«È fondamentale ricordare che il tumore ovarico esiste, che è aggressivo e con sintomi aspecifici e
che non abbiamo strumenti di prevenzione. Il primo messaggio che questa campagna di
sensibilizzazione vuole trasmettere alle donne è l’importanza di tenersi informate e di curare il
tumore solo nei centri d’eccellenza – dichiara Nicoletta Cerana, Presidente ACTO Onlus –
Alleanza Contro il Tumore Ovarico – bisogna saperlo riconoscere per diagnosticarlo
tempestivamente, il più presto possibile, quando il tumore, ancora limitato alle ovaie, ha ottime
possibilità di guarigione».

Stefania_GoriI tumori ovarici si differenziano in base alla sede di origine e alla presenza di mutazioni genetiche
tra le quali le mutazioni BRCA, legata a mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2. Essere portatrici di
queste mutazioni, presenti nel 25% dei tumori ovarici, non equivale a ereditare o ad avere un
tumore ma ad avere un rischio maggiore di sviluppare alcune neoplasie, rispetto alle persone non
mutate.
Attraverso il test genetico è possibile sapere se si ha una familiarità o una predisposizione
genetica ereditaria al tumore ovarico e questo permette di agire in fase di prevenzione per ridurre il
rischio nonché, in caso di diagnosi, di scegliere la terapia farmacologica più mirata fin dalla prima
linea di trattamento.
«Sapere che una donna ha una mutazione BRCA cambia l’approccio clinico, cambia le cure che le
vengono offerte o proposte – dichiara Ornella Campanella, Presidente aBRCAdaBRA – tutte le
strategie di riduzione del rischio o di gestione del rischio della donna e della sua famiglia cambiano
se si è davanti a un test genetico predittivo per BRCA oppure no. Il test ha anche un importante
impatto sociale perché con un effetto domino anche i familiari non malati della donna vengono
coinvolti nello screening».
Tutte le pazienti, con o senza mutazione BRCA, oggi possono beneficiare delle terapie di
mantenimento che permettono di stabilizzare i risultati ottenuti con la chemioterapia, allontanando
le recidive e aumentando sopravvivenza libera da progressione e qualità di vita delle pazienti. Solo
di recente, però, queste terapie sono state rese rimborsabili anche per le donne con tumore
dell’ovaio senza mutazione BRCA, che rappresentano il maggior numero di casi e vanno incontro
a prognosi più sfavorevole.
«È evidente che negli ultimi anni grazie a farmaci come i PARP-inibitori utilizzati in fase di
mantenimento si è trovata una strada per dare risposte più concrete a chi ha la mutazione BRCA,
con risultati importanti in termini di sopravvivenza e qualità di vita – afferma Sandra Balboni,
Presidente LOTO – è però altrettanto vero che le donne senza questa mutazione possono e
devono fruire di queste terapie di mantenimento che ora sono disponibili. E questo tipo di
informazione deve essere diffusa in maniera molto più capillare».
Il lavoro delle Associazioni è fondamentale per promuovere la conoscenza sul tumore ovarico e
informare le pazienti sulle opportunità di cura.
Per Albachiara Bergamini, Presidente Mai più sole, «Il gioco di squadra può fare la differenza
nella battaglia contro il tumore ovarico. Parlare di questo tumore e delle opportunità terapeutiche
per tutte le donne è fondamentale, ed è questo l’obiettivo della campagna promossa da
Fondazione AIOM alla quale ha aderito con entusiasmo la nostra Associazione, che dal 2013
promuove l’informazione sul tumore ovarico per le donne e per le pazienti sul territorio sardo».

Da oggi sul sito www.manteniamociinformate.it le informazioni sul tumore ovarico e sulla

campagna insieme al videomessaggio di Claudia Gerini

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