SPECIALE 69ma #BERLINALE #10 – 7/17 FEBBRAIO 2019: (DAY 8 )

(da Berlino Luigi Noera con la gentile collaborazione di Marina Pavido- Le foto sono pubblicate per gentile concessione della Berlinale)

L’epopea cinese travolge la Berlinale orfana però del film Yi miao zhong (One Second) di Zhang Yimou ritirato inspiegabilmente dal Concorso

 Doveva essere il penultimo film in CONCORSO quello di Wang Xioashuai Di jiu tian chang (So Long, My Son) che come in altri film cinesi racconta la storia di un quarto dell’Umanità inseguendo la storia di singoli (ricordiamo a Cannes di qualche anno fa un filmone di oltre tre ore che parte dalla Rivoluzione Cinese all’epoca del Comunismo piegatosi alle leggi di mercato e deella globalizzazione raccontando tre generazioni). Anche adesso siamo davanti ad un filmone che però concorre da solo visto che l’altro film attesissimo di Zhang Yimou è stato ritirato inspiegabilmente dal Concorso qualche giorno fa. Ma veniamo al dramma che si consuma in milioni di famiglie cinesi all’epoca della rivoluzione per limitare le nascite (soprattutto se di genere femminile) con la pratica dell’aborto di stato. Sono due famiglie il nocciolo della storia. Entrambe di orine contadina ma con due percorsi diversi. La prima nel corso degli anni subisce la politica del controllo delle nascite, dovendo rinunciare al secondogenito (secondogenita?) ma anche la perdita prematura del primogenito e lo scontro generazionale con il figlio adottivo. Hanno sempre vissuto onestamente di duro lavoro, e riescono a sopravvivere al dolore di tante disgrazie. L’altra fa parte dell’apparato di partito ed è causa delle disgrazie della prima. Un eterno senso di colpa avvolge questa famiglia che rappresenta la nuova Cina e solo alla fine si risolverà grazie al dono del perdono. C’è troppo agiografia del potere in questo film di oltre tre ore ma i protagonisti recitano in maniera innecepibile. La trama è troppo complessa e si risolve con pochi frammenti dopo che lo spettatore ha fatto tante supposizioni. Sarebbe stato bello poter paragonare i due film per capire dove va la cinematografia cinese oltre i film prodotti a Singapore.

Abbiamo fatto anche una incursione nella sezione NATive dove un film di qualche anno fa ci parla degli shamani nelle isole del Pacifico. Quello che affascina in Busong (Palawan Fate) del regista indigeno Kanakan-Balintagos sono i paesaggi delle spiagge incontaminate dove però l’intrusione degli esploratori porta povertà a popolazioni felici.

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Infine ai TALENTS la masterclass più attesa: IN THE AFTERMATH: SAVIANO’S WRITINGS ROBERTO SAVIANO.

Ci spiega l’autore che le sue storie non partono dalle macronotizie ma dal microcosmo del mondo adolescenziale dedito al crimine dove ad esempio è sconsigliato mangiare prima di un omicidio per non incappare in spiacevoli conseguenze dove dall’oggetto (la deliquenza) si passa al soggetto in un processo in continua evoluzione. E’ paradossale che mi si incolpi di fomentare i criminali con le mie storie: sarebbe come affermare che presentando in prima serata S. Francesco diventiamo tutti S. Francesco. In realtà l’accusa è una richiesta di omertà e di silenzio rispetto alla realtà. Ecco la magia del Cinema raccontare altre realtà in maniera da fare la scelta giusta nella vita. Per i bambini della paranza esiste solo il presente. Il passato è dei vecchi ed il futuro è degli sfigati . Nella loro vita conta il Denaro, il sesso  e l’aspetto (ndr: esteriore). Per tutto ciò sono disposti a morire ed ahhno contratto l’aspettativa di vita come nel ‘400. Per loro i 20 anni sono in fondo tanti.  Alla domanda su Nicola (ndr: il protagonista della Paranza) e il suo omologo berlinese Saviano risponde che sono simili ma i mezzi utilizzati sono diversi. La scelta di Nicola è irreversibile. Sono una umanità che vuole tutto subito anche la paternità di un figlio a 15 anni! Tutto subito gli conferisce una innocenza che rasenta la purezzza, il credere che il MONDO sia solo quello di Napoli (gli attori del film non sono mai andai a Roma) . La realtà che gli offre la Napoli legale è una paga di 50 euro settimanale se fai il fornaio o similare, la paga della paranza è di 500 euro e si incrementa nel tempo. Le donne della paranza: vivono in silenzio p. es. la madre sa benissimo come il figlio Nicola fa i soldi, la fidanzata intuisce, ma entrambe sono soffocate dalla mancanza di alternativa e questo è una sconfitta non potendo indicare un modo diverso di vivere. Però le donne sono meno sanguinarie. Una volta ascoltai una donna dire “ Non sopiù come difendere mio figlio, solo posso rimetterlo dentro il mio grembo”. Riguardo al gatto che Nicola sia attratto e legga Macchiavelli è chiaro l’attrazione verso il Principe, il Potere e le gerarchie nobiliari.

Capire che il 30% degli studenti diserta la scuola significa comprendere che per queste generazioni la scuola è l’anticamera della disoccupazione. Una esplosione sociale drammatica. Un’altra questione è il linguaggio in codice utilizzato dai camorristi che se ti danno del Voi ti rispettano, oppure . . .

Infine Saviano ha mostrato una clip incredibile su un Rapper marocchino che spopola in Germania ed è seguito in tutto il mondo. Le sue parole d’ordine, ovvero codici, sono identici a quelli della Paranza. L’errore è confondere immigrazione con crimine, quando la priorità è difendere le frontiere dai capitali della malavita. Non dimentichiamo i reporter uccisi a Malta e in Slovacchia per aver denunciato i capitali del malaffare. Allora il problema non è italiano ma europeo.

In conclusione il mondo affascinante del rischio, del potere e della morte. Piace a tutti. L’importante è la regola estetica è di smontarlo senza negarlo e raccontare anche l’economia che si cela dietro. Ecco questa è una pecularietà che manca in registi come Coppola e Scorsese dove la questione economica non viene affrontata.

Per questo esistono i buoni e cattivi film.

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