Speciale #ROMAFF12 (DAYS 1&2) 26 – 27 Ottobre 2017

Dagli incontri ravvicinati con Christoph Waltz e Xavier Dolan, alla prima cinquina di filM della Selezione ufficiale viene fuori una Festa ricca e poliedrica 

Dopo le Preaperture con due documentari The Italian Jobs: Paramount Pictures e l’Italia di Marco Spagnoli e MORAVIA OFF di Luca Lancise e i due film di genere TERAPIA DI COPPIA PER AMANTI di Alessio Maria Federici  e LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi la Festa del Cinema si è inaugurata con un Western ambientato nel 1892 ma con tematiche attuali: è il film di apertura della Selezione Ufficiale, Hostiles di Scott Cooper. Il quarto lungometraggio del regista e sceneggiatore statunitense, western drammatico e non convenzionale che esplora, con straordinaria intensità, uno dei temi più frequenti e complessi affrontati dal genere: il rapporto con i nativi americani, ma anche la questione razziale ancora irrisolta.

Il primo degli Incontri Ravvicinati è stato quello con Christoph Waltz. L’attore austriaco stimolato da Monda ha parlato del lavoro con alcuni dei più grandi registi contemporanei fra cui Roman Polański (Carnage), Terry Gilliam (The Zero Theorem – Tutto è vanità), Tim Burton (Big Eyes), Sam Mendes (Spectre).Ma anche le sue interpretazioni per Quentin Tarantino in Bastardi senza gloria e Django Unchained che gli sono valse due premi Oscar®. Possiamo anticiparvi che le sue risposte sono state abbastanza piccate. Oggi invece il Premio della Giuria al Festival di Cannes 2014 per Mommy e Grand Prix 2016 per È solo la fine del mondo, il ventottenne Xavier Dolan già considerato uno dei più originali e carismatici cineasti della nuova generazione ha tenuto sospesa la platea nell’incontro ravvicinato con il pubblico.

Dopo la inaugurazione oggi quattro titoli: il nuovo film di Paolo e Vittorio Taviani, Una questione privata. I due autori toscani portano sul grande schermo l’omonimo capolavoro di Beppe Fenoglio, pubblicato postumo nel 1963. Le vicende narrate ruotano attorno al giovane partigiano Milton: sullo sfondo delle Langhe attraversate dalla guerra, fra romanticismo e ossessione, sogno e mistero, Milton intraprende un viaggio eroico e disperato alla ricerca della verità sull’amore che lo ha legato a Fulvia. Il secondo è  Detroit, nuovo e atteso film di Kathryn Bigelow. La regista di Point Break e Strange Days, prima e unica donna a ottenere il premio Oscar® per la miglior regia con The Hurt Locker, torna dietro la macchina da presa, a cinque anni dall’uscita di Zero Dark Thirty, per firmare un’opera di straordinaria intensità: Detroit rievoca infatti uno dei più tragici e

sanguinosi episodi della storia statunitense, la sommossa che ha attraversato le strade della metropoli americana esattamente cinquant’anni fa, fra il 23 e il 27 luglio 1967.  Dalla Francia invece  Tout nous sépare di Thierry Klifa. “Dopo Les yeux de sa mère avevo voglia di scrivere ancora per Catherine Deneuve – ha spiegato il regista – Poco tempo dopo mi è venuta quest’idea su una donna disposta ad imbracciare le armi pur di proteggere sua figlia, una guerriera pronta a tutto per difendere il suo territorio. Ho iniziato ad immaginare lei che dà fuoco a una macchina nel bel mezzo della notte, o imbracciare un mitra per respingere questi pericolosi intrusi, un po’ come Gena Rowlands in Gloria di John Cassavates: risoluta, forte e coraggiosa. Sebbene non così sincera come sembra”.

Dall’America Latina il film Argentino  Nadie nos mira di Julia Solomonoff, ritratto intimo e commovente di un uomo in cerca del suo posto nel mondo. “Il film esplora i piaceri della libertà e dell’anonimato della moderna migrazione urbana e il loro rovescio: la solitudine e l’isolamento dell’emigrante – ha detto la regista – Qual è il nostro posto e cosa ci appartiene? Cosa ci definisce? Più diventiamo virtuali, più sembriamo desiderare radici, qualcosa a cui aggrapparci, qualcosa che ci trascenda, che ci preceda e ci continui”.

Nel programma della Festa del Cinema, in collaborazione con Alice nella città, The Breadwinner di Nora Twomey;  sempre per Alice tre titoli:Dreams by the Sea di Sakaris Stórá, The Best of All Worlds di Adrian Goiginger Tomorrow and Thereafter di Noemie Lvovsky ed infine Brigsby Bear di Dave McCary.

 

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