IX edizione del SiciliAmbiente Documentary Film Festival

Circa 60 film, 4 sezioni competitive, una sezione realizzata in collaborazione con il Movimento Difesa del Cittadino rivolta ai giovanissimi, la serata Amnesty International sui migranti e quella sui cambiamenti proposta dall’Arci, eventi speciali, workshop e incontri sui temi cari al Festival pensati insieme ad Arpa Sicilia, presentazione di libri e molto altro sono i numeri di questa nona edizione di SiciliAmbiente Documentary Film Festival.

La Giuria che assegnerà il premio Il Faro e una borsa di 1.000 euro, entrambi sponsorizzati da Arpa Sicilia e Laboratorio InFea al MIGLIOR DOCUMENTARIO SEZIONE LUNGOMETRAGGI è composta da Riccardo Costantini (studioso e coordinatore di Cinemazero, multisala d’essai di Pordenone), Claudio Gioè (attore) e Fabio Nunziata (montatore).

Mentre a Tea Falco (fotografa, attrice) Salviano Miceli (critico cinematografico) e Ivan Scinardo (direttore CSC della Sede Sicilia) spetterà il compito di premiare il MIGLIOR CORTOMETRAGGIO e la MIGLIORE ANIMAZIONE, a cui andrà una borsa di 500 euro, sempre offerta da Arpa Sicilia e Laboratorio InFea.

Infine la giuria composta Calogero Di Chiara (ARPA Sicilia), Valeria Marino (Coperativa Palma Nana – Palermo) e Ottavio Navarra (Navarra Editore) assegneranno il Premio al MIGLIOR CORTOMETRAGGIO SEZIONE BIKE SHORT, sponsorizzato dalla FIAB.

Ma andiamo a presentare le pellicole in concorso nella SEZIONE principale DOCUMENTARI dove sono 9 le opere provenienti da tutto il mondo che concorrono. Dalla Germania POWER TO CHANGE / Die EnergieRebellion di Carl A. Fechner, la storia di transizione verso un futuro che faccia a meno dei combustibili fossili e dell’energia nucleare. A raccontarcelo le persone che stanno rendendo tutto questo possibile. Accompagnato da una grande colonna sonora é girato in Cinemascope. Dalla Francia Frères des arbres, l’appel d’un chef papou / Mundiya Kepanga, the voice of the forest di Marc Dozier e Luc Marescot, in Anteprima italiana . Il protagonista  Mundiya Kepanga, capo tribù Huli in Papa Nuova Guinea, è una voce della foresta che parla poeticamente, in maniera umoristica e filosofica della natura e degli alberi. Condividendo con noi la profezia dei suoi antenati, ci mette in guardia sul pericolo della deforestazione. Il suo messaggio ci pone delle domande sul futuro della genere umano ricordandoci che tutti noi siamo fratelli degli alberi.  Dalla Cambogia una storia attuale: Mommy’s Land / La terra di Mommy di Garret Atlakson, sempre in Anteprima italiana. L’autoritario governo cambogiano ruba terra ai poveri intascando denaro americano con il pretesto dello sviluppo, ma in realtà tenendolo per sé. Questo accade, finché il governo si imbatte in una povera e anziana nonna che combatterà fino alla morte per salvare la propria casa…e il proprio paese. Invece dall’Italia tre doc, il primo La grande monnezza / Life by the landfill di Chiara Bellini si occupa della discarica di Roma. Malagrotta. Monnezzopoli: un paradigma tra classe politica, imprese e semplici cittadini. La gestione dei rifiuti è sempre stato il regno dei soldi facili, ma l’inquinamento e le malattie hanno portato a galla questo sistema criminale, incancrenito nella Capitale e nell’intero Paese. Le uniche a vincere nel far west della corruzione sono le popolazioni locali, che in nome dell’attaccamento alla propria terra, del diritto alla salute e alla dignità si stanno riappropriando degli strumenti della buona politica e dell’amministrazione dal basso. Il secondo La ville engloutie / The drowned city di Anna de Manincor, una coproduzione  Italia, Francia. Il nuovo film di ZimmerFrei ritrae Chalon-sur-Saône, ex città industriale, con uno sguardo fantascientifico e ne esamina il possibile futuro. Come apparirà Chalon-sur-Saône nel 2040? Il documentario è una creazione collettiva e originale che proietta visioni, paure e desideri su una città immaginaria e distopica. Il futuro è già qui. Infine  Il Tempo delle Api / The Time of the Bees di Rossella Anitori e Darel Di Gregorio racconta la storia di due giovani apicoltori che provano ad allevare le api in maniera naturale, incontrando lungo il percorso una serie di problemi che metteranno alla prova l’esperimento e la loro stessa amicizia. Girato in un casale di campagna dove un gruppo di ragazzi ha scelto di vivere insieme, il film é l’occasione per riflettere sul delicato rapporto che intercorre tra l’uomo e la natura, e sulle difficoltà che si possono generare all’interno di una relazione di amicizia lavorando ad un progetto comune. Dal continente asiatico K2 and the Invisible Footmen / Il K2 e gli invisibili lacché di Iara Lee, Pakistan/Usa/Brasile. Il racconto delle vite dei facchini indigeni che rendono possibile l’ascesa del K2, la seconda montagna più alta al mondo. Ritraendo scenari mozzafiato, il film descrive il coraggio e i sacrifici quotidiani di questi facchini. Attraverso la loro interazione con scalatori internazionali forniscono uno sguardo sulle culture e le tradizioni nazionali del Pachistan, un paese tipicamente ritratto dai media stranieri come un posto di conflitti e di lotte tra sette. Mentre dall’America Latina sempre una storia d’alta quota. Jardines de Plomo / Playgrounds of Lead di Alessandro Pugno, Perù, Italia, Spagna descrive una zona dell’altopiano del Perù, 4000 metri, dove una volta pascolavano i lama sgorga acqua torbida dalle rocce. Una maestra e i suoi alunni raccolgono campioni e li analizzano. Nell’acqua ci sono dei vermicelli particolari, ma dove ci sono vermicelli, c’è forse vita? No, c’è piombo. Le prove sono scientifiche, però chi ci crederà? La comunità di Huayhuay, come tante altre, vive della miniera. E mentre un minatore vede come tutto ciò mette in pericolo il suo lavoro, sua figlia si rende conto che, forse, un giorno le cose cambieranno. Infine l’ultimo documentario viene dall’Europa e si pone la domanda del futuro dell’Umanità. 10 Milliarden – Wie werden wir alle satt? / 10 Billion – What’s on your plate? di Valentin Thurn, Germania . Al centro del lavoro le future proiezioni demografiche che vedono salire la popolazione mondiale a quota 10 miliardi; partendo da questa previsione viene posto un importante interrogativo rispetto al futuro del Pianeta, già ampiamente sfruttato, e la possibilità di sfamare un numero crescente di abitanti. Il viaggio del regista spazia dall’esplorazione dei metodi di produzione di cibo, in alcuni casi vere e proprie fabbriche alimentari ottenute tramite allevamenti intensivi e monoculture, alle piccole produzioni dei contesti in via di sviluppo.

Nella SEZIONE CORTOMETRAGGI e SEZIONE ANIMAZIONE sono rispettivamente 12 e 13 i cortometraggi che concorrono al Premio MIGLIOR CORTOMETRAGGIO. Mentre nella  SEZIONE BIKE SHORT

Sono i 7 lavori tra documentari, fiction e animazioni che parteciperanno al Premio MIGLIOR CORTOMETRAGGIO SEZIONE BIKE SHORT, sponsorizzato dalla FIAB.

A questa corposa rassegna si affiancano numerosi EVENTI SPECIALI per i quali vi suggeriamo di consultare il sito www.festivalsiciliambiente.it dove è riportato il programma dettagliato.

Il SiciliAmbiente Documentary Film Festival è stato realizzato con il contributo di soggetti sia istituzionali nazionali ed internazionali sia da soggetti privati che sono riportati di seguito.

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