Biografilm Festival | I grandi documentari dei due concorsi

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I GRANDI DOCUMENTARI DEI DUE CONCORSI DI BIOGRAFILM FESTIVAL

Dal 5 al 15 giugno, Biografilm Festival sarà online e dal primo giugno sarà possibile prenotare un posto nella sala virtuale del festival, accedendo al sito www.mymovies.it e creando un account. Sarà possibile fruire la visione nell’arco delle 24 ore successive all’inizio della proiezione.

I film e gli incontri con gli autori del Biografilm Festival saranno disponibili gratuitamente, in lingua originale con sottotitoli in italiano, per tutte le persone che si collegano alla piattaforma dal territorio italiano. Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito biografilm.it nei prossimi giorni.

Biografilm Festival si svolge con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna.

L’imperdibile selezione di documentari in concorso

Le due sezioni competitive del Biografilm Festival, come sempre, presentano il meglio della produzione documentaria del momento.

Biografilm Festival Italia si concentra sui film di produzione italiana, dando spazio alle opere più interessanti e innovative, proponendo una lettura non scontata e sfaccettata dell’Italia di oggi. Attraverso lo sguardo e la sensibilità degli autori e delle autrici, incontriamo storie potenti, particolari e universali.

Il Concorso Internazionale raccoglie i documentari più affascinanti e attesi provenienti da tutto il mondo, Italia compresa. I film selezionati per questa sezione ci regalano prospettive inedite su vite, mondi e vicende che vale la pena conoscere.

I titoli e le sinossi di Biografilm Festival Italia

La casa dell’amore (The House of Love), di Luca Ferri (Italia, 2020, 77′), anteprima italiana

Bianca è una transessuale di 39 anni. Vive a Milano dal 2009 e di professione fa la prostituta. Da vent’anni anni è fidanzata con Natasha, una trans di origini giapponesi che vive temporaneamente in Brasile. Il loro legame è molto forte e la distanza non lo ha indebolito. Il film racconta la loro storia d’amore fatta di lunghe telefonate e ancor più lunghe attese. Per questioni lavorative e familiari non si vedono da quasi due anni. Il tempo passato senza Natasha è scandito dai clienti, per lo più abituali, e dalle loro richieste. Col tempo Bianca si è anche affezionata a loro ma i suoi pensieri sono sempre per Natasha, che finalmente sta tornando.

In un Futuro Aprile (In a Future April)di Francesco Costabile e Federico Savonitto (Italia, 2019, 80′), anteprima italiana

Un viaggio alla scoperta degli anni giovanili di Pier Paolo Pasolini, attraverso la voce di suo cugino, lo scrittore e poeta Nico Naldini. Durante gli anni Quaranta il giovane Pier Paolo Pasolini vive a Casarsa, in Friuli, nel paese di sua madre. La storia di quel periodo viene raccontata da Nico Naldini, poeta e cugino di Pasolini. La vita di Pier Paolo scorre attraverso la voce di Nico, svelando due percorsi di vita inevitabilmente connessi. Entrambi, in quegli anni, assorbono la violenza estetica ed erotica di un mondo sconosciuto, che si svela nella sua cruda realtà: un universo che influenzerà tutta la successiva opera pasoliniana.

La nostra strada (Our Road),di Pierfrancesco Li Donni (Italia, 2020, 70′), anteprima mondiale

Daniel, Simone e Desirée vivono in una terra di mezzo dominata dal cambiamento e dall’incertezza, divisi tra il non essere più e il non essere ancora. Frequentano l’ultimo anno delle medie nella scuola del rione, in via Colonna Rotta, una strada nel cuore di Palermo. Il quartiere è una gabbia, ma a tredici anni la vita è un’avventura da attraversare. Tra la scuola e il lavoro, i primi amori e la famiglia, i protagonisti si affacciano all’adolescenza andando in cerca della loro strada.

La pallina sulla conca (A Marble on a Dell)di Francesca Iandiorio (Italia, 2020, 60′), anteprima mondiale

Francesca sta vivendo una fase particolarmente critica della sua vita, il suo rapporto complicato con il cibo e una percezione distorta del proprio corpo alimentano le sue insicurezze e le sue paure. Per affrontare un momento così difficile decide di filmarsi e raccontarsi in un film autobiografico. Inizia così un complicato viaggio alla scoperta di sé stessa e del mondo che la circonda, che la porterà per la prima volta ad avvicinarsi e a conoscere il lato bambino della madre, e a confrontarsi in un nuovo modo con Dario, il fidanzato illustratore, che spesso usa i suoi disegni per aiutarla a superare le sue difficoltà.

Parola d’onore (Sons of Honour)di Sophia Luvarà (Italia, Paesi Bassi, 2020, 84′),  anteprima mondiale

Nella regione più violenta d’Italia un giudice coraggioso lotta contro la ‘ndrangheta allontanando i figli adolescenti dei boss dalle loro famiglie. Il Giudice Di Bella, nel suo ruolo di presidente del tribunale dei minori di Reggio Calabria, ha condannato ragazzi coinvolti nel traffico di droga e in omicidi. Sono figli di padri dai nomi pesanti, destinati a una vita in carcere o morti ammazzati in faide sanguinose. Il giudice Di Bella crede che anche per questi ragazzi esista un’alternativa e con il programma ‘Liberi di scegliere’ vuole offrire una via di uscita ai ragazzi destinati a rimpiazzare i loro padri e i loro zii all’interno dei ranghi della feroce società criminale.

Sqizodi Duccio Fabbri (Italia, Stati Uniti, 2020, 70′), anteprima mondiale

La storia di Louis Wolfson, scrittore del Bronx, che ha lottato per tutta la vita contro le definizioni correnti di malattia mentale, fortuna e linguaggio. Diagnosticato schizofrenico in adolescenza, ha ripudiato la lingua madre in favore di un idioma del tutto personale. Autore cult nella Parigi degli anni Settanta, negli Stati Uniti è rimasto un perfetto sconosciuto, giocatore d’azzardo incallito, homeless, outsider assoluto. In età matura si è trasferito a Porto Rico, dove la sua fortuna è cambiata di colpo e dove l’autore del film lo ha rintracciato: a 89 anni vive ancora solo e sospeso tra due mondi, quello del silenzio e quello della parola.

 

Tuttinsieme (All Together), di Marco Simon Puccioni (Italia, 2020, 82′), anteprima mondiale

Il dialogo intimo tra due padri che riflettono sulla crescita dei loro gemelli, ricordano come i loro figli hanno elaborato, in diverse età, il vivere in una famiglia con due padri. Rivivono il clima di forte contrapposizione in cui Monica Cirinnà è riuscita a dare all’Italia una legge sulle unioni civili. Coltivano la relazione calda e affettuosa con le famiglie americane che hanno permesso la nascita dei figli. Ritornano al momento di festa dell’unione civile celebrata da Nichi Vendola e cercano, tra diverse sensibilità, i nomi da dare alle persone delle famiglie allargate nate con le tecniche di procreazione assistita.

 

West of Babylonia, di Emanuele Mengotti  (Italia, 2020, 82′), anteprima mondiale

Nel deserto californiano esiste una località chiamata Slab City; un insieme di camper, roulotte, tende ed edifici senza fondamenta costruiti ai confini con una base militare dove vengono testati ordigni esplosivi. A Slab City si vive senza acqua corrente e senza elettricità. Le strade sono sterrate e la popolazione (gli “Slabber”) oscilla tra le 400 persone nel periodo estivo e le 4.000 in quello invernale. Gli Slabber sono giovani e anziani, hippy e neo nazisti, fuorilegge e artisti. Tutti accomunati dalla voglia di essere liberi e di non dover rispondere alle regole della società americana. Tutto ciò che sta al di fuori di Slab City per loro è “Babylonia”.

I titoli e le sinossi del Concorso Internazionale del Biografilm Festival 2020:

 

Barzakh (Barzaj), di Alejandro Salgado (Spagna, 2019, 72′), anteprima italiana

Per la cultura islamica, Barzakh rappresenta un mondo intermedio, una fase di passaggio tra la vita e la morte fisica. Uno spazio che si colloca tra l’inferno e il paradiso. Un nonluogo vero, reale. Chiunque vi entra verrà sottoposto a giudizio, ma non saprà quali saranno le sorti del suo destino. Barzakh racconta questo mondo fantasmagorico. Al centro del racconto un gruppo di ragazzi intrappolati tra due mondi: il Marocco, l’inferno da cui pensano di scappare, e l’Europa, il paradiso in cui sperano di approdare. La vera sfida è lo spazio che li separa. E rimanere in vita fino a sera. E la paura. Svegliarsi nel cuore della notte per abbracciare un nuovo giorno lontano da qualsiasi riparo. E guardare la vita che si desidera, in silenzio.

Because of My Body, di Francesco Cannavà (Italia, 2020, 83′), anteprima mondiale

A causa di una grave disabilità motoria, Claudia non può muoversi liberamente ed è assistita dalla madre. A ventun anni è ancora vergine e si chiede cosa sia il piacere. Un giorno arriva nella sua vita un lovegiver, un uomo che fornisce aiuto alle persone con disabilità per scoprire il corpo e la sessualità. Seguiti da un’equipe di specialisti, i due iniziano un ciclo di incontri sempre più intimi. Il progetto prevede un protocollo con una regola di difficile applicazione: vietato innamorarsi.

The Earth Is Blue as an Orange (Zemlia blakytna niby apel’syn), di Iryna Tsilyk (Ucraina, Lituania, 2020, 74′), anteprima italiana

Premiato al Sundance Film Festival 2020 per la miglior regia nella categoria World Cinema Documentary. Anna, madre single, insieme ai suoi quattro figli, vive al confine della zona di guerra di Donbas, in Ucraina. Nonostante il mondo esteriore sia pieno di bombardamenti e di caos, la loro casa resta un rifugio sicuro, pieno di gioia e di vitalità. La passione di tutti i membri della famiglia per il cinema, li spinge a filmare alcune scene della propria vita quotidiana durante il periodo di guerra. Per Anna e i suoi bambini, la conversione del trauma in arte è il modo migliore per rimanere umani.

Ecstasy (Êxtase), di Moara Passoni (Stati Uniti, Brasile, 2020, 72′), anteprima italiana

Brasile, anni Novanta, un panorama politico caotico. Clara è tormentata dall’ansia e trova conforto affamando il proprio corpo. Fa del digiuno un’esperienza di piacere e sofferenza estrema. In questa docufiction sperimentale basata sui veri diari segreti di donne che soffrono di anoressia, la malattia diventa per la protagonista un modo per affrontare l’età adulta e per trovare il suo posto in un mondo incerto, brutale, surreale.

Faith, di Valentina Pedicini (Italia, 2019, 93′), anteprima italiana 

Un monastero isolato tra le colline italiane. Un Maestro di kung fu. Una comunità di monaci cristiani con un tocco di discipline orientali. Una sola fede: combattere il male nel nome del Padre. I Monaci Guerrieri, ex campioni di arti marziali, da vent’anni si preparano ad una guerra più “alta”, tra preghiere notturne e allenamenti massacranti. Un viaggio poetico ed emotivo in un mondo sconosciuto, un film per indagare le motivazioni profonde di una scelta radicale, le ragioni della devozione. Cosa si è disposti a perdere, per vincere in nome della fede?

It Takes a Family (De skygger vi arver), di Susanne Kovács (Danimarca, 2019, 59′), anteprima italiana 

It Takes A Family è il racconto dei segreti e dei ricordi soffocati di Susanne e della sua famiglia. Susanne Kovács, regista e protagonista dell’opera, è nipote di una coppia di ebrei sopravvissuti all’Olocausto, figlia di madre tedesca e di padre ebreo-danese. Agli occhi dei nonni la nascita di Susanne è un richiamo costante al proprio tragico passato, è la figlia del nemico. Anni dopo, Susanne incomincia a porre delle domande per poi scoprire che all’interno della sua famiglia tormentata c’è una guerra che non ha mai visto la fine. In qualche modo gli orrori del passato sono sempre stati presenti. Il trauma è assordante e tuttavia rimane inespresso.

King of the Cruise, di Sophie Dros (Paesi Bassi, 2019, 74′), anteprima italiana

Il barone di Inneryne, Ronald Busch Reisinge, passa il tempo a bordo di navi lussuose, in compagnia di coppie innamorate, famiglie benestanti, staff laboriosi e anziani pensionati. Seguiamo il barone su una di queste navi, mentre sfila indossando vestiti feudali e mantelli regali, che a prima vista lo rendono arrogante, vanitoso. Si mostra orgoglioso del suo status, della sua ricchezza e della sua vita stravagante. Eppure c’è qualcosa di autentico sotto tutta la sua spavalderia: il desiderio umano universale di sentirsi accettato ed apprezzato.

Noodle Kid (La yi wan mian), di Huo Ning (Cina, 2019, 107′),  anteprima italiana

Ogni anno migliaia di cinesi Hui, un popolo principalmente musulmano proveniente da Qinghai, provincia della Cina occidentale, vanno a lavorare nei ristoranti di noodles in tutta la Cina. È andata così anche per il quattordicenne Ma Xiang, costretto ad abbandonare la scuola per pagare i debiti del padre. Per Ma Xiang la felicità si trova nei ricordi dei brevi momenti trascorsi con la madre. Ora fatica a ritrovare quel senso di pace, affrontando le differenze inattese tra la sua città natale e un mondo esterno sconosciuto, così come le sfide e le difficoltà della vita. Questo piccolo ristorantino di noodles potrà offrire un nuovo inizio al suo percorso verso la felicità?

Sing Me a Song, di Thomas Balmès (Francia, Germania, Svizzera, 2019, 99′), anteprima italiana

Il giovane Peyangki vive e studia in un pittoresco monastero immerso nelle montagne del Bhutan. Da qualche anno il Re ha permesso l’utilizzo di televisione e internet, così le tradizionali abitudini, la luce delle candele e la recita delle preghiere devono ora competere con il nuovo potere degli smartphones e della connessione. In privato, Peyangki è appassionato di canzoni d’amore, e si innamora su WeChat di una giovane cantante di Thimphu. Non interessato agli studi, rimproverato dai maestri, comincia a vendere medicinali naturali, allo scopo di guadagnare abbastanza per poter lasciare il monastero alla ricerca dell’unica persona che sogna giorno e notte. Cederà al romanticismo e alle tentazioni della città, o ritornerà alla sua vita casta nel monastero?

This Train I Ride, di Arno Bitschy (Francia, Finlandia, 2019, 77′), anteprima italiana

Stati Uniti d’America, tempo presente. Treni merci attraversano il paesaggio, strisciando come giganti serpenti di ferro. Ivy, Karen e Christina si lasciano tutto alle spalle, sfidando il pericolo per attraversare il Paese, a bordo di questi treni. Li aspettano passare, nascoste tra i cespugli, dormendo sotto i ponti di superstrade. Tra il rumore delle rotaie e lo stridio della bestia di metallo, il regista diventa il compagno di viaggio delle tre donne. Nel corso del viaggio su ferrovia, e ovunque il destino le possa condurre, le loro traiettorie si incrociano e riecheggiano: il desiderio di vivere, la ricerca spirituale, la ribellione eterna. Più forti della società, più forti degli uomini: loro sono libere.

Wake Up on Mars (Réveil sur Mars), di Dea Gjinovci (Francia, Svizzera, 2020, 74′), anteprima italiana 

Un ragazzino rom di dieci anni che vive in Svezia cerca di scendere a patti con una misteriosa malattia, la cosiddetta Sindrome della Rassegnazione, che ha ridotto in coma le sue due sorelle. La sua famiglia, molto unita ed affiatata, sta cercando di ricostruirsi una vita normale, lontano dalla persecuzione vissuta nel Paese d’origine, il Kosovo. Mentre il futuro della famiglia rimane sospeso, in attesa della conferma di approvazione della richiesta di asilo, il giovane Furkhan sogna di poter costruire una navicella spaziale, su cui partire per lasciarsi tutto alle spalle.

Walchensee Forever, di Janna Ji Wonders (Germania, 2020, 110′), anteprima italiana

Saga familiare nel documentario diretto da Janna Ji Wonders, che si imbarca in un viaggio a ritroso nel tempo. Partendo dal ristorante gestito dalla famiglia sulle rive del lago Walchensee, nella Baviera del Sud, arrivando alla “Summer of Love” vissuta negli anni ’60 con la sorella a San Francisco, Janna va alla scoperta dei segreti di famiglia per risalire alle diverse personalità che compongono il suo albero generazionale. Una storia familiare senza tempo sulla ricerca della propria identità, sulla realizzazione personale, su amore, dolore, dipendenza, perdita, psicosi, nascita e morte. Un film sul ciclo della vita.

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