#IORESTOACASA, #STAYHOME – Le reazioni del mondo del Cinema in Europa

Le varie opzioni perché la settima arte si adatti alla pandemia che avvolge il Mondo.

Sono ormai molti i Festival che si stanno riconvertendo online per evitare la cancellazione come abbiamo già evidenziato in precedenti articoli. Ed ecco che arriva la notizia che al Festival di Nyon Visions du réel in Svizzera i suoi organizzatori reinventano la 51ma edizione trasferendola su piattaforma digitale interamente online e aumentando la durata dal 17 aprile al 2 maggio e per di più offrendo la possibilità di visionare gratuitamente i film selezionati.

Il formato digitale permetterà al pubblico di visionare i film selezionati che non perderanno quindi una visibilità preziosa (soprattutto quelli che offrono al festival una prima mondiale). I film in competizione nelle varie sezioni (Competizione internazionale lungometraggi, Burning Lights e Grand Angle) saranno presenti su piattaforme dedicate allo streaming durante un periodo limitato e con un numero limitato di posti virtuali, simulando così le condizioni di una proiezione vera e propria. Anche le attività dell’Industry saranno offerte sotto forma digitale. Nel comunicato stampa si legge:

“A causa delle decisioni prese dal Consiglio federale svizzero e dal canton Vaud il 13 marzo scorso circa il divieto di raggruppamenti di più di cinque persone e di conseguenza la chiusura delle sale cinematografiche almeno fino al 30 aprile, Visions du réel ha dovuto ripensare completamente il suo concept decidendo di mantenere il suo programma (competizioni, market e masterclass) ma con una forma inedita e alternativa.”

Quello ad oggi è noto è il nome della Maître du Réel di quest’anno: Claire Denis, una delle cineaste più importanti nel panorama cinematografico contemporaneo, già presente a Cannes nel 2019 come presidente di giuria. Alla stessa il festival rederà omaggio la quale a sua volta proporrà al festival una masterclass il 28 aprile(molto probabilmente registrata).

Ma anche dalla Francia arriva la notizia che UNIFRANCE (equivalente di www.filmitalia.org che promuove per CINECITTA’ Luce la nostra cinematografia) organizzatrice del festival di corti MyFrenchFF da sempre su piattaforma digitale quest’anno a causa del coranavirus lancia l’edizione 2020 Stay Home Edition (27 Marzo –27 Aprile 2020) a titolo gratuito come si legge nel comunicato stampa:

“Mentre sempre più paesi in tutto il mondo applicano il contenimento delle loro popolazioni per combattere la diffusione dell’epidemia di Covid-19, MyFrenchFilmFestival, il primo festival cinematografico online in lingua francese (organizzato da UniFrance), si raduna attorno per renderlo disponibile gratuitamente al utenti di Internet in tutto il mondo più di 50 cortometraggi francesi, sottotitolati in molte lingue, su MyFrenchFilmFestival.com. Cortometraggi disponibili online dal 27 marzo al 27 aprile 2020, per fuggire, divertirsi, riflettere, imparare, meravigliarsi, ridere, aprire una finestra – anche virtuale – sul mondo, combattere la noia e ricordare che cinema e cultura possono svolgere un ruolo benefico nella grave crisi sanitaria che stiamo attraversando.”

Ma passiamo adesso alle reazioni contrastanti degli esperti di settore dalla Francia in merito allo slittamento previsto ma non ancora confermato del Festival de Cannes il quale tra i Festival del Mediterraneo risulta il più importante insieme alla Mostra Internazionale  d’Arte Cinematografica di Venezia insieme ad un Marché du Film virtuale riportato dalla rivista online Cineuropa nell’articolo di Fabien Lemercier.

I principali rappresentanti dell’industria cinematografica francese si sono espressi favorevolmente come Nicolas Brigaud-Robert di Playtime, il quale è d’accordo sullo slittamento del Festival di Cannes incerto sulla utilità di un Marché du Film virtuale, mentre Éric Lagesse di Pyramide resta attendista all’evolversi della situazione di pandemia, oppure come ha dichiarato Yohann Comte di Charades “Qualsiasi notizia che non comporta la cancellazione è una buona notizia, anche se chiaramente non possiamo essere sicuri di nulla in questo momento”, aggiungendo però “che un annullamento sarebbe grave perché-  secondo quest’ultimo – Festival come Toronto o Venezia non sarebbero in grado di accogliere tutti questi film, specialmente dal momento che Venezia si trova in una regione che è gravemente colpita dall’epidemia, quindi non possiamo riporre le nostre speranze in questi festival del cinema”.

Altri che hanno preferito restare anonimi hanno dichiarato che in caso di annullamento forzato del Festival del cinema di Cannes 2020, l’opzione di un festival online (per i film che accetteranno l’opzione) viene presa in seria considerazione da coloro che credono che il Festival del cinema di Cannes dovrebbe assolutamente svolgersi quest’anno, in un modo oppure in un’altro. Per quanto riguarda un potenziale Marché du Film virtuale, tutti i professionisti interpellati da Cineuropa concordano che questa sarebbe una soluzione ovvia, se l’organizzazione di un mercato fisico dovesse risultare impossibile: “abbiamo bisogno di un mercato in un punto o nell’altro, qualunque cosa accada, e se deve sbloccarsi online, così sia. Sarebbe triste, tuttavia, perché l’essenza del nostro lavoro è vederci, parlare e negoziare nel mondo reale. ” Ma per ora, rimangono tutti fiduciosi (mentre si preparano a tutti i possibili scenari) che l’epidemia si fermerà in Francia e che il Festival di Cannes potrà svolgersi alla fine di giugno – inizio luglio.

Questo ottimismo però non è confortato dai dati odierni che vengono dalla Francia con 30.000 contagi conclamati e 2.000 persone che purtroppo non ce l’hanno fatta e quindi con un trend simile a quello italiano ma slittato di oltre due settimane sembra verosimile l’opzione digitale almeno del Marché du Film.

Aggiungiamo noi di non dimenticare che la malattia ci rende tutti uguali e quindi come ha anche affermato Papa Francesco in una piazza S. Pietro deserta sotto la pioggia: “Siamo sulla stessa barca”.

Infatti sebbene la Francia possieda un sistema sanitario con numeri diversi da altri paesi europei e non (dato essenziale è il maggior numero di posti di terapia intensiva) e una risposta più forte di altri alla pandemia, ricordiamoci che i film selezionati vengono dai Cinque Continenti e quindi  c’è una indubbia interdipendenza dal resto del mondo

Allora perché non unire le forze dei maggiori Festival Europei per battere la pandemia? Così hanno fatto gli organizzatori di gare ciclistiche di Francia e Italia che prevedono una unica manifestazione sotto lo stesso stendardo che noi riassumiamo in #STAYHOME.

Nel campo cinematografico chissà se si possa adottare una simile opzione. Nel frattempo dalla pagina ufficiale del Festival di Cannes una comunicazione per gli addetti ai lavori di cui riferiamo in altro articolo sullo stand by del Festival fino a che le nebbie della pandemia non si diradano, sebbene lo staff continua nel lavoro di selezione dei film.

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