GIANFRANCO PANNONE RIPROPONE IN CHIAVE ATTUALE L’AMERICA A ROMA

SAVE the Date: il 25 giugno al Farnese Gianfranco Pannone ripropone in chiave attuale il suo L’America a Roma

A vent’anni dalla prima internazionale al Festival di Locarno 1998 che gli valse il premio della giuria popolare come miglior film documentario Premio Libero Bizzarri del terzo atto della trilogia realizzata tra il 1991 e 1998 Piccola America, Lettere dall’America e L’America a Roma , Gianfranco Pannone viene omaggiato al Cinema Farnese di Roma, e presenta appunto la storia degli ‘ Spaghetti western’.

Oltre al generoso regista sarà presente il produttore Mario Mazzarotto, il direttore della fotografia Tarek Ben Abdallah, l’autore delle musiche Alessandro Molinari e alcuni protagonisti di quello che fu il mondo degli ‘Spaghetti western ‘ di allora.

Nel documentario Gianfranco Pannone, rievoca la memoria cinematografica della sua infanzia. Durante la ricerca documentaristica sugli anni d’oro degli ‘Spaghetti western’ incontra tra gli altri Guglielmo Spoletini , in arte William Bogart, ex stunt-man e attore “romano de Roma”. In un rewind di memoria dei tempi che furono Guglielmo insieme ai suoi amici e colleghi più vicini ripercorrono in un fil rouge la giovinezza; mentre Pannone riannoda quello che è stata la Roma degli anni Sessanta, fino ai giorni della contestazione del ’68 con riferimento pure ad un vecchio western italiano, “Requiescant”, di Carlo Lizzani (1967) con Pier Paolo Pasollni nei panni di un abile pistolero che facendo appello agli insegnamenti religiosi del suo educatore, ogni volta che uccide un suo nemico lo congeda pronunciando la frase latina da cui il titolo del film.

Guglielmo ha l’idea di realizzare un nuovo western la storia di tre cavalieri messicani che si ritrovano, un po’ storditi, tra i palazzoni della Roma di oggi e il regista, convinto che l’idea di Guglielmo non sia del tutto irrealizzabile, riserva una sorpresa finale.

Pannone ha dichiarato ad una nota rivista del settore “Oggi sono giunto alla conclusione che gli ‘Spaghetti western ‘ sono lo specchio dell’ltalia degli anni ’60. Se l’italiano medio di trent’anni fa era un individualista in cerca del suo riscatto, nei western di casa nostra l’eroe è un solitario che cerca di farsi strada in un mondo di lupi. Guglielmo mi ha trascinato con l’entusiasmo di un bambino nel clima un po’ rozzo e chiassoso della Roma degli anni 60; una Roma che aveva comunque un’anima, un cuore. Se ho realizzato L’America a Roma lo devo anche a lui e ai suoi amici ex stunt-man che hanno partecipato con entusiasmo al film’.

Quando “L’America a Roma” uscì nelle sale Steve Della Casa scrisse è un bel lavoro sulla memoria che dimostra le grandi potenzialità offerte dalla storia orale del cinema italiano.

Nel cast del film documentario oltre a Guglielmo Spoletini, Remo Capitani, Gino Marturano, Giovanni Cianfriglia, Franco Oaddi e con Gianni Mammatrizio, Paolo Magalotti, Peter Berling, Manolo Bolognini, Mary Spoletini.

La proiezione e l’incontro con Gianfranco Pannone e gli altri che collaborarono alla realizzazione di L’America a Roma si terrà il 25 giugno alle ore 19,00 presso il Cinema Farnese che è una delle poche sale che propone il genere documentaristico italiano il quale dopo la vittoria a Berlino di Fuocoammare di Gianfranco Rosi (2016) ha avuto una sua nuova giovinezza riproponendo quello che è poi il neorealismo italiano sotto una angolazione diversa.

Di Gianfranco Pannone consigliamo di vedere anche i suoi recenti lavori sempre orientati al racconto della Società italiana  in una forma intrisa di amore verso il Bel Paese:

Mondo Za: Il racconto di un mondo in trasformazione che non è ancora riuscito a cancellare la memoria con due protagonisti Cesare Zavattini e la Bassa reggiana. La Bassa reggiana e Cesare Zavattini. Un rapporto di reciprocità ricco e complesso, che in questo film intreccia passato e presente, creando un nuovo tempo sospeso attraverso le testimonianze di quattro uomini d’età e condizioni sociali diverse che ci aiutano a comprendere ciò che è cambiato e ciò che è rimasto uguale in questa terra che uno di loro definisce ‘magica’.

Lascia stare i Santi – Presentato a Roma, grazie a una vasta ed oculata selezione di materiali di repertorio il documentario propone un viaggio attraverso tutta l’Italia, odierna e del secolo scorso, nei momenti in cui si manifesta la devozione popolare con processioni e feste dedicate ai santi, alla Passione di Cristo e alla Madonna.

L’esercito più piccolo del mondo – La Guardia Svizzera ai tempi di Papa Francesco: Presentato a Venezia, armati di spada e alabarda, abbigliati con uniformi gialle, rosse e blu dalle maniche rigonfie, a cui vengono applicate bande variopinte e sciolte (cucite solo alle due estremità), le guardie svizzere sembrano uscire direttamente da un quadro di Raffaello. E nel Rinascimento Maturo del pittore, questo piccolo esercito destinato a proteggere il Papa e il palazzo papale nasce e passa all’azione.

Sul Vulcano – Il Vesuvio e Napoli nei ruoli intercambiabili di vittima e carnefice, nel documentario di Gianfranco Pannone. Tre storie per raccontare il rapporto tra il Vesuvio e l’umanità che popola le sue pendici. Quella di Maria e della sua azienda florovivaistica ai piedi di una villa vesuviana, di Matteo, artista che dipinge utilizzando la lava del vulcano, di Yole, cantante neo-melodica la cui devozione per la Madonna rasenta l’idolatria.

E non ultimo Con Ugo, omaggio al Maestro Ugo Gregoretti presentato sempre a Venezia in occasione della premio al Decano dei documentaristi italiani.

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