SPECIALE #CANNES71 #5 – 8/19 MAGGIO 218 (DAY 1): Grande delusione per il film di Asghar Farhadi

Inaugurazione in sordina di questa strepitosa edizione che ci riserva tante sorprese

(da Cannes Luigi Noera – Le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival de Cannes)

 Ci siamo come ogni anno non sono mancate le polemiche attorno al Festival di Cannes che insieme alla Mostra di Venezia e Berlino interpretano gli umori, i nuovi orientamenti dell’industria cinematografica e perché no anche quelli delle politiche ormai planetarie . . .

L’inauguazione del 71 ° Festival di Cannes è stata condotta da Edouard Baer come Maître des Cérémonies. “Dopo due magnifiche esibizioni nel 2008 e nel 2009 che hanno entusiasmato e stupito il pubblico in egual misura, Edouard Baer torna al timone come MC delle cerimonie.

Nella serata inaugurale è stato presentato un film dal quale ci si aspettava di più: Everybody Knows (Todos Lo Saben) di Asghar Farhadi infatti apre il Concorso del 71 ° Festival di Cannes. E’ l’ottavo lungometraggio di Asghar Farhadi, girato interamente in spagnolo nella penisola iberica, che illustra la storia di Laura di origini spagnole, la quale vive con il marito e i figli a Buenos Aires. Quando ritornano al suo paesino natale in Spagna per una festa di famiglia, un evento inaspettato cambia il corso delle loro vite. La famiglia, i suoi legami e le scelte morali imposte su di essi giacciono, come in tutte le sceneggiature di Farhadi, nel cuore della trama. Non è la prima volta che il film d’apertura non è stato né in inglese né in francese a cominciare dal 2004 quando Pedro Almodóvar presentò La mala education. Il film di inaugurazione di quest’anno è Thriller psicologico interpretato da un cast eccezionale quali Penélope Cruz, Javier Bardem e Ricardo Darín, ma non è bastato per riscuotere successo. Anche questa volta Asghar Farhadi si avvale di una squadra di prima classe: José Luis Alcaine sulla fotografia (un collaboratore abituale di Pedro Almodóvar, Carlos Saura e Bigas Luna), la costumista Sonia Grande (Midnight in Paris di Woody Allen, The Others di Alejandro Amenábar) e l’editore iraniano Hayedeh Safiyari, continuando una lunga e fruttuosa collaborazione con il regista dopo aver lavorato insieme a quattro dei suoi film, tra cui i due film premiati con l’Oscar. Nonostante questo il film non ha raggiunto l’apice di altre opere dello stesso autore. Infatti negli ultimi dieci anni, Asghar Farhadi si è rapidamente affermato come uno dei cineasti più influenti e riconosciuti a livello internazionale dell’Iran, sia per le sue sceneggiature tese e accuratamente elaborate, sia per il virtuosismo del suo realismo nella regia. Da ricordare alla Berlinale,  il film A Separation (2011) premiato con l’Orso d’oro, oltre al Golden Globe, César e all’Oscar come miglior film straniero. Farhadi è quindi entrato nella selezione ufficiale a Cannes con The Past (2013, miglior attrice per Bérénice Bejo) e The Salesman (2016, miglior sceneggiatura e miglior attore per Shahab Hosseini), con il quale ha anche vinto l’Oscar come miglior film straniero. Invece in questa sua ultima opera il regista iraniano sconta la scelta di affrontare il tema della vendetta in un ambiente lontano dal suo e risente della propria esperienza stravolgendo la prospettiva di una storia ambientata in Spagna ma non con il cuore e cervello di un occidentale, bensì di un orientale. L’Iran sebbene risenta della cultura occidentale prima di Khomeini ha lo sguardo rivolto all’oriente. Di questa contaminazione pagano le conseguenze il cast stellare che a stento riconosciamo. Sia Penelope Cruz, che Javier Bardem non sembrano a proprio agio nei rispettivi ruoli. Le varie manchevolezze stanno nella sceneggiatura che sottopone lo spettatore a dettagli risolutivi del Thriller. Quello che sorprende è la fotografia con colori luminosi e sgargianti mai visti prima da un autore iraniano dove i toni della policromia sono attenuati.

Comunque sia è certo che i film selezionati a Cannes hanno avuto un grande successo e vedremo se vale anche per questo film. Infatti la selezione dello scorso anno ha primeggiato in tutto il mondo come di seguito ricordiamo.

Cosa succede alla selezione ufficiale dopo Cannes?

Da Cannes a Los Angeles e da Toronto a Lisbona, la Selezione Ufficiale del Festival di Cannes ha riscosso un enorme successo di critica e numerosi premi nei maggiori festival. Diamo uno sguardo ai film più discussi del 2017.

Dalla selezione ufficiale:

120 BEATS PER MINUTE di ROBIN CAMPILLO che, oltre al – FIPRESCI Prize del Festival de Cannes 2017 ha ootenuto tanti riconoscimenti: Chicago International Film Festival 2017 – Gold Q-Higo, European Film Awards 2017 – Best Editing, San Sebastian International Film Festival 2017 – Sebastian Award – Best Film, Festival de Cabourg 2017 – Audience Award, European Film Awards 2017 – Best Editing ed infine Lumières Awards 2018: Best Film, Best Director – Robin Campillo, Best actor – Nahuel Pérez Biscayart, Most Promising Actor – Arnaud Valois, Best Screenplay – Robin Campillo, Phillipe Mangeot, Best Music – Arnaud Rebotini, César 2018: Best Film, Most Promising Actor – Nahuel Pérez Biscayart, Best Supporting Actor – Antoine Reinartz, Best Original Screenplay – Robin Campillo, Best Editing – Robin Campillo.

AUS DEM NICHT (IN THE FADE) BY FATIH AKIN che è stato premiato al Festival de Cannes 2017 – Best Actress – Diane Kruger, ai Golden Globes 2018 – Best Foreign Language Film ed al Vukovar Film Festival 2017 – Best Film.

Ma anche i seguenti film che ci sono piaciuti:

JUPITER’S MOON BY KORNEL MUNDRUCZÓ il quale ha ricevuto all’Austin Fantastic Film Festival 2017 il premio  Best Director – Kornél Mundruczó e al L’étrange Festival 2017  – New Genre Grand Prix, al Norwegian International Film Festival 2017 – Andreas Prize ed infine al Sitges – Catalonian International Film Festival 2017 – Best Film

LOVELESS BY ANDREY ZVYAGINTSEV premiato al Festival de Cannes 2017 – Jury Prize e che ha ricevuto altri premi come European Film Awards 2017: Best Director of Photography – Mikhail Krichman, Best Composer – Evgueni Galperine & Sacha Galperine, London Film Festival 2017 –  Best Film, Munich Film Festival 2017 – ARRI/OSRAM Award – Best International Film, Zagreb Film Festival 2017 – Golden Bicycle Award – Best Film, César 2018 – Best Foreign Film

THE SQUARE BY RUBEN ÖSTLUND Festival de Cannes 2017: Palme d’or, Vulcan Award of the Technical Artist, Austin Fantastic Festival 2017 – Best Film,European Film Awards 2017: Best Comedy – Ruben Östlund, Best Film – Ruben Östlund, Erik Hemmendorff, Philippe Bober, Best Director – Ruben Östlund, Best Actor – Claes Bang, Best Screenplay – Ruben Östlund, Best Production Design – Josefin Åsberg,Goya Awards 2018 – Best European Film – Ruben Östlund

Nella selzione Un Certain Regardil film BARBARA di MATHIEU AMALRIC ha ottenuto il Prix Louis Delluc 2017 – Best Film, al Seville European Film Festival 2017 – Best Director – Mathieu Amalric, ai Lumières Awards 2018: Best Actress – Jeanne Balibar, Best Cinematography – Christophe Beaucarne ed infine ai César 2018 – Best Actress – Jeanne Balibar

Ma anche UNTIL THE BIRDS RETURN BY KARIM MOUSSAOUI ha ottenuto i seguenti riconoscimenti: Gijón International Film Festival 2017: Gil Parrondo Award for Best Production Design – Hamid Boughrara, Special Jury Prize – Karim Moussaoui, Lumières Awards 2018 _ Best First Film.

Non ci resta che attendere nel secondo giorno quando inizia anche la Sezione Un Certain Regard e le sezioni indipendenti Quinzaine e la Semaine de la Critique.

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