Con Forman scompare un modo di fare cinema

Lo sgomento che accompagna simili notizie ferali, viene ricompensato dal ringraziamento di aver assaporato le opere cinematografiche del regista ceco scomparso il cui motto era:

UN UOMO NON DEVE MAI SMETTERE DI SOGNARE E DEVE MIRARE PIU’ IN ALTO DI DOVE STA.

Il regista Milos Forman di origini ceche, dopo l’invasione russa durante la primavera di Praga del 1968 decide di emigrare in America, ed è lì che viene consacrato cineasta di fama mondiale.

Però dei suoi primi anni di carriera nella terra che gli ha dato i natali, vogliamo ricordare le sue opere giovanili. Non ancora trentenne è lo sceneggiatore del doc Laterna Magika II del 1960 – tratto da uno spettacolo teatrale tipico praghese tuttora in voga. Sempre di quel periodo in patria è  Audition ovvero Konkurs – Kdyby ty muziky nebyly, Konkurs, secondo documentario di Forman. Storia di umanità. Il primo episodio ci porta alle prove di un’orchestra di fiati paesana. Un direttore autoritario conduce una banda di musicisti amatoriali, tra i quali il giovane e timido trombonista Vlada, che organizza un piano per evitare   di partecipare a un prestigioso festival d’ottoni, dove la sua banda si appresta a suonare, ma che si tiene lo stesso giorno in cui vorrebbe vedersi una gara di motociclismo. La seconda parte della pellicola ci mostra le fasi di un concorso a candidarsi come cantante per il famoso teatro praghese Semafor. Si presentano moltitudine di ragazze adolescenti talentuose ma anche audaci . Al microfono si alternano giovani belle, brutte, pretenziose e timide, tra le quali anche la cantante Vera. Sempre di quegli anni il lungometraggio Gli amori di una bionda (Lásky jedné plavovlásky) Una trama apparentemente scontata racconta un episodio della vita di una giovane idealista, che vive in un dormitorio presso la fabbrica dove lavora, che viene sedotta da un pianista di Praga, Milda, in una discoteca paesana. Una storia dolce e amara di Andula, che evidenzia le assurdità tragicomiche del socialismo degli anni sessanta e le circostanze di vita della gioventù nel periodo della Cecoslovacchia comunista. Su un piano generale offre anche una sensibile introspezione sulle fragili anime post-adolescenziali e sulle reazioni confuse dei loro genitori, sempre e dovunque attuali.

Ed infine il tagliente  Al fuoco, pompieri! /Al Fuoco, ragazza mia! (Hoří, má panenko) La pellicola racconta le peripezie in  un ballo paesano organizzato dai pompieri volontari di una cittadina di provincia . E‘ una parabola satirica sulla società piccolo-borghese e sul  regime comunista ma anche un’allegoria sulla società umana, dove gli incompetenti decidono il destino degli altri. L’umorismo satirico e pungente di Forman questa volta non risparmia niente e nessuno. Denuncia la stupidità della gente, l’ottusità, l’arroganza ma anche il linguaggio di un potere assurdo

Tuttavia Forman non risparmia nessuno, infatti la prima pellicola firmata in America nel 1971, è  il caustico e intenso Taking Off  parabola americana giocosa e penetrante sull’incomunicabilità tra genitori e figli (e dei rispettivi “vizi”: alcool e marijuana), con un’apparizione dell’allora giovanissima Kathy Bates. Stati Uniti dei tardi anni sessanta e  primi settanta.

Appena arrivato in America, Forman si cimenta in Ciò che l’occhio non vede – episodio di Decathlon – Documentario collettivo, ripreso in occasione dei giochi olimpici di Monaco di Baviera nell’anno 1972. Otto famosi registi del periodo cercano di proporre non una visione giornalistica o statistica della festa sportiva ma un´introspezione sull’aspetto personale dello sport, che porta all´euforia ma anche dolore e delusioni.

Ma arriviamo al momento della sua incoronazione tra i grandi del cinema quando nel 1975 firma Qualcuno volò sul nido del cuculo, a tutt’oggi considerato, insieme con Amadeus, il suo capolavoro: vince 5 premi Oscar, compreso quello al Miglior Film. Su questa scia di denuncia sociale basa i suoi successi come Hair (1979), musical pacifista e contestatore, e Ragtime (1981), sul proibizionismo in cui appare, dopo 20 anni d’assenza, James Cagney.

Qualcuno volò sul nido del cuculo One Flew Over the Cuckoo’s Nest parla di un delinquente Randle McMurphy, finto malato mentale, condannato per abuso di minore, il quale viene portato in un manicomio. Subito però scopre che la struttura psichiatrica è da molti punti di vista la peggior prigione che gli potesse capitare. La sua lotta, premiata con cinque Oscar, contro la tirannia ospedaliera e la sadica infermiera Mildred Ratched rappresenta la tragedia dello scontro individuale contro un regime totalitario e il suo potere assoluto.

Invece Hair del 1979 ci parla sempre in maniera unica di un giovane Claude, figlio di contadini dell’Oklahoma crede in Dio e crede che anche Dio creda in lui. Arriva a New York per arruolarsi nell’esercito perché l’America ha bisogno di tutti i patrioti come lui per combattere la guerra in Vietnam. Al Central Park incrocia un gruppo di hippie e con loro incontra la libertà assoluta. Una parabola antimilitare, piena della tenerezza dei figli dei fiori, di immagini psichedeliche e di musica stupenda,  nata dopo   un’intera decade, in un periodo nel  quale la ribellione degli anni sessanta significava ormai solo un nostalgico ricordo.

In Ragtime (1981)il mosaico tragicomico dei destini dei protagonisti di questa storia  è collegato alle vicende  del pianista di colore Coalhouse Walker Jr., un giovane uomo per bene, al quale un gruppo di vigili del fuoco bianchi demolisce senza alcun motivo l´ auto nuova. Tutti i suoi tentativi legali di ripristinare la giustizia però falliscono.

La caduta del muro di Berlino è dietro l’angolo e nel 1984 con Amadeus  ottiene otto premi Oscar per un dramma sulla vita del genio indomabile che viene rovinato dalla mediocrità ed invidia umana. Milos Forman torna nella Cecoslovacchia comunista dopo più di dieci anni d’esilio per fare  un film sulla vita di Wolfgang Amadeus Mozart, visto con gli occhi di un rivale invidioso, Antonio Salieri. Forman ha creato uno storico atto unico che non glorifica il personaggio leggendario ma un uomo vero con i propri talenti e i propri difetti.

Rimasto nell’oblio per tanti anni ritorna quando Oliver Stone gli affida la direzione di Larry Flynt –  (1996), biografia del magnate del porno che ha vinto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino.  The People vs. Larry Flynt  Un diavolo con le ali angeliche, una persona di una certa oscenità scontata, ma nello stesso momento di una nobiltà ammirevole” così lo stesso Forman descrive il magnate dell’industria pornografica. La sua biografia cinematografica racconta i venticinque anni della vita dell’uomo che da gestore di un night club diventa l’editore della scandalosa rivista maschile Hustler. Racconta la storia di un personaggio reale che ha allargato i confini del gusto comune e tramite i propri contrasti con gli avvocati americani difensori della moralità ha dato una svolta all’accesa discussione sulla prima appendice della Costituzione degli Stati Uniti.

Tre anni dopo ci propone Man on the Moon (1999), biografia del comico statunitense Andy Kaufman. Un Jim Carrey splendido nel ruolo controverso del comico Andy Kaufman, famoso per l’umorismo non convenzionale, gli scandali e le mistificazioni illimitate. La pellicola segue la sua carriera  dai primi inconfondibili stand-up nei club di provincia per la partecipazione alla sitcom Taxi, sino all’ultimo scherzo al proprio funerale, dove ha costretto i propri cari a cantare in coro la canzone Bright Side of Life.

Nel 2002 esce il backstage Amadeus: The Director’s Cut

Passano altri 10 anni e nel 2006 è l’anno de L’ultimo inquisitore, con Natalie Portman e Javier Bardem, in cui rappresenta la figura del pittore Francisco Goya quale geniale testimone delle rivoluzioni e delle atrocità del suo tempo.

Correva l‘anno 1792. Il pittore prediletto della corte spagnola Francisco de Goya è accusato dall’inquisizione della  raffigurazione della sensualità e del male e deve difendersi presso il Tribunale Ecclesiastico. Il pittore però viene risparmiato e liberato. In un altro processo  truccato, svolto dal frate Lorenzo viene però intrappolata la giovanissima Inés, che faceva da modella al pittore.

Figlia di un ricco commerciante, viene torturata nel carcere per  farle confessare i crimini contro il Cristianesimo. La famiglia non ha alcuna notizia di lei. Quindici anni dopo la fine dell’inquisizione in Spagna, un altro disastro sta minacciando il paese. L’esercito di Napoleone marcia verso la Spagna, al suo servizio un giudice fanatico, questa volta laico, che altri non è che il frate Lorenzo.

Infine nel 2009     esce Dobře placená procházka (Una passeggiata ben pagata) che è la registrazione cinematografica di uno spettacolo teatrale. La pellicola è una registrazione dello spettacolo di una opera jazz degli autori Jiri Suchy e Jiri Slitr “Dobre placena prochazka”, realizzata da Milos Forman nel 2007 per il Teatro nazionale di Praga. Un’affascinante commedia musicale su una coppia che proprio mentre sta per divorziare, scopre che rimanendo insieme avrebbe ereditato  una fortuna da una zia di Liverpool. Ma può essere un milione di sterline per un loro potenziale figlio, un motivo abbastanza solido per poter dimenticare  i conflitti precedenti?

Nel 2011 è impegnato nell’avanzata fase di pre-produzione per la realizzazione del film The Ghost of Munich (Il fantasma di Monaco), basato su un suo adattamento, in collaborazione con Václav Havel, dell’omonimo romanzo di Georges-Marc Benamou incentrato sulla figura di Édouard Daladier alla Conferenza di Monaco del 1938 e nello stesso anno  il 27 aprile Forman rivela, in un’intervista concessa al tabloid ceco Blesk, che probabilmente sarà costretto ad abbandonare ogni suo futuro progetto di regia.

Tuttavia continua a impegnarsi nella veste di attore. La sua ultima fatica recitativa lo vede al fianco di Catherine Deneuve nel film Les bien-aimés , pellicola che chiude la 64ª edizione del Festival di Cannes.

Nella sua intensa carriera ha ottenuto molti riconoscimenti:

Oscar Awards

1967 – Nomination miglior film straniero per Gli amori di una bionda

1969 – Nomination miglior film straniero per Fuoco ragazza mia!

1976 – Miglior regista per Qualcuno volò sul nido del cuculo

1985 – Miglior regista per Amadeus

1997 – Nomination miglior regista per Larry Flint – Oltre lo scandalo

Golden Globe

1974 – Miglior documentario per Ciò che l’occhio non vede

1976 – Miglior regista per Qualcuno volò sul nido del cuculo

1982 – Nomination miglior regista per Ragtime

1985 – Miglior regista per Amadeus

1997 – Miglior regista per Larry Flint – Oltre lo scandalo

Premi in Festival:

1964:Festival di Locarno: Vela d’oro

1971:Festival di Cannes: Grand Prix Speciale della Giuria

1997:Festival di Berlino: Orso d’Oro

1999:Festival di Berlino: Orso d’argento per il miglior regista

2009:Festival di Reykjavík: Premio alla carriera

2010: Festival di Lione: Premio Lumière alla carriera

Non resta dunque che ringraziarlo per l’eredità di valori lasciata a tutti noi. Soprattutto di essere liberi

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