The Constitution – Due insolite Storie d’Amore di Rajko Grlic, ovvero il tema universale dell’integrazione

Nelle sale italiane dal 5 aprile, The Constitution – Due insolite Storie d’Amore è l’ultimo, pluripremiato lungometraggio di Rajko Grlic e distribuito in Italia da Cineclub Internazionale.

Vjeko è un insegnante croato di mezza età che, dopo la morte del compagno, vive con il padre gravemente malato. L’uomo è solito indossare abiti femminili, per poi uscire, di notte, a bere qualcosa in un bar sotto casa. Una sera, però, viene pestato a sangue da un gruppo di teppisti che non sopportano gli omosessuali. A venirgli in aiuto sarà la sua vicina di casa, infermiera croata, la quale ha sposato un poliziotto serbo. Tra i due uomini, proprio a causa delle loro differenti nazionalità, inizialmente non correrà buon sangue. Le cose, tuttavia, cambieranno nel momento in cui il professore dovrà aiutare il vicino a studiare a memoria la Costituzione, al fine di superare un importante esame a lavoro.

Con una struttura ellittica, che vede, in apertura e in chiusura del film, la medesima inquadratura attraverso i vetri di una finestra di casa di Vjeko, The Constitution – ambientato in un periodo storico di fondamentale importanza per i paesi della Ex-Jugoslavia – sa raccontarci un aspetto delicato e spinoso come quello dell’integrazione – sia che si parli dell’integrazione dei serbi in Croazia, che degli omosessuali all’interno di una società ancora non propriamente pronta ai cambiamenti – con garbo e anche con una giusta dose di umorismo, evitando – malgrado l’elevato rischio quando si trattano argomenti del genere – ogni pericolosa retorica e inutili buonismi.

All’interno di una sceneggiatura che funziona (che, volendo analizzare la cosa nel dettaglio, forse pecca solo di troppi importanti eventi che convergono in chiusura) e con un cast di attori che sanno rendere alla perfezione i loro sfaccettati personaggi, ogni singolo dettaglio non è lasciato al caso. Persino la convincente (e, a suo modo, divertente) sottotrama che vede un pericoloso squilibrato seminare in giro per le strade di Zagabria salsicce con dentro dei chiodi, al fine di ferire i cani.

Pur essendo ambientato, dunque, in un preciso momento storico, The Constitution, per i temi trattati, può classificarsi a tutti gli effetti come un film “universale”. Si tratta di una storia, quella qui messa in scena, che potrebbe accadere in qualsiasi momento, seppur con le sue dovute varianti. Il risultato finale è una commedia dal retrogusto amaro, piacevole e ben riuscita, perfettamente in linea con la cinematografia dell’Est Europa, che da sempre ci regala piacevoli sorprese.

 

Marina Pavido

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