XVIma edizione #RIFF ROME INDEPENDENT FILM FESTIVAL

Torna il RIFF – Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari con la XVI edizione dal 28 novembre al 10 dicembre alla Casa del Cinema di Roma con oltre 100 film in anteprima Italiana.

Tra i film in concorso segnaliamo Oltre La Nebbia – Il Mistero Di Rainer Merz di Giuseppe Varlotta: la scomparsa di un attore dal set di un film storico in fase di riprese ad una settimana dalla Pasqua. Un investigatore privato viene incaricato di indagare con discrezione e . . .

Tra i film internazionali in concorso segnaliamo dall’Argentina A Winter To Remember. Esordio alla regia della giovanissima Cecilia Valenzuela Gioia, che interpreta anche il ruolo della protagonista  Lucia, il film ritrae con chiarezza e sensibilità il dolore che deriva dal vivere nella paura e la gioia che proviene dall’accettazione di sé. Sempre dall’Argentina Cetáceos di Florencia Percia sul senso dell’abbandono.

In concorso dagli USA Bernard and Huey di Dan Mirvish. Basato sui personaggi del fumetto di Jules Feiffer uscito sul “Village Voice” nel 1957.

Dalla Francia in concorso Falling In/Out In Love di Dominic Bachy. Il film è una divertente commedia che vede al centro quattro diverse coppie, ognuna in una fase differente della relazione, vivono la loro settimana di San Valentino a Parigi, la capitale dell’amore.

Dalla Germania in concorso Hagazussa – A Heathen’s Curse di Lukas Feigelfeld.Una dark story densa di suggestioni e interpretata con inquietante evocatività da Aleksandra Cwen.

I Am Truly A Drop Of Sun On Earth di Elene Naveriani (Svezia/Georgia) è, invece, il film d’esordio di Elene Naveriani. Storia di emarginazione ma anche di amore.

Infine Maria (Y Los Demás) di Nely Reguera nell’ambito del Focus sulla Spagna. con la presenza in sala della sceneggiatrice Valentina Viso.

Nella selezione dei documentari italiani in concorso troviamo Più Libero Di Prima di Adriano Sforzi. Tommaso Bruno è un ventenne italiano come tanti, partito per l’India all’inizio del 2010: lì troverà la morte di un amico, un’accusa di omicidio priva di fondamento e la condanna al carcere a vita. Un romanzo di formazione scritto inconsapevolmente dal suo protagonista. Tra gli altri documentari in concorso Avanti di Lucia Senesi che racconta la crisi sociale che stiamo attraversando contraddistinta da un enorme vuoto politico. Mentre Beo di Stefano Viali e Francesca Pirani, ha per protagonista Beo, classe 1920. Le colline del Montefeltro sono lo sfondo su cui episodi del passato – i campi, la mezzadria, la guerra, la Resistenza, la militanza politica, l’emigrazione – e di vita quotidiana – l’orto, le api, le riflessioni sul mondo e sugli uomini – si intrecciano tra storia personale e Storia. Mentre Box e Capitale di Roberto Palma è un viaggio trasversale nel pugilato romano. Caffè Sospeso di Fulvio Iannucci e Roly Santos Pesaresi è ambientato a Napoli dove esiste una vecchia tradizione: il caffè sospeso. Sempre per i documentari italiani in concorso troviamo Fuoricampo del collettivo Melkanaa ci fa conoscere La Liberi Nantes Football Club, una squadra di calcio composta da rifugiati e richiedenti asilo, che partecipa al campionato di terza categoria senza poter concorrere al titolo. Nell’ultimo dei documentari italiani in concorso In Aquis Fundata di Andrea De Fusco vediamo un maestro d’ascia, una campionessa del remo, un operaio subacqueo, un mercante ittico e un pescatore: cinque veneziani continuano a trovare nell’acqua il senso di questa città unica.

Sul fronte internazionale dei documentari in concorso troviamo da una parte la realtà contemporanea caratterizzata dall’evoluzione tecnologica e dal cambiamento sociale di cui tutti parlano, mentre dall’altra continuano ad esistere e a sussistere realtà precarie tangibili e determinanti a cui bisogna dare voce.

Die Neue Nationalgalerie di Ina Weisse, che sarà presente in sala, (Germania) narra la storia della ricostruzione della Galleria Nazionale di Berlino. Drifting towards the crescent di Laura A. Stewart (Olanda), si sofferma sulle conseguenze dell’inquinamento del fiume Mississippi. La fiebre del oro di Raul De la Fuente (Spagna), narra le vicende dei minatori del Mozambico e dell’inesistente tutela e prevenzione sul posto di lavoro, così come accade nella comunità africana narrata in Owino da Javier Marino e Yussuf Razzaque (Spagna) che da anni lotta contro i crimini ambientali delle grandi imprese. Post truth time di Héctor Carré (Spagna), attraverso alcune interviste a esponenti del settore, indaga il debole rapporto tra la società e i media nell’era contemporanea. Infine Natalia Gugueva, con il suo Who is Kusturica (Russia) che mette in scena la storia di un musicista diventato regista per puro caso, girando documentari tra un concerto all’altro.

Oltre alla selezione dei lungometraggi il RIFF presta attenzione ai cortometraggi. Tra i tanti in concorso 4 battiti di Natalia Piervincenzi, A Heart In The Drawer diretto da Roberto Leoni, che affronta il tema del femminicidio. A questo si aggiunge Actus Reus del giovane Julian Grass, che, insieme a Francesco Testi, con il suo Oltre la finestra, mettono in scena una realtà molto delicata, quella della violenza sulle donne, seguiti dal regista Luigi Pane torna all’opera con L’Avenir. Fra i tanti nomi si fanno spazio anche Kolossal, il primo video tratto dall’album “Andrisanissima” di Antonio Andrisani, Nunca más hermanos di Eleonora Gasparotto Nascimben, protagonista di numerose partecipazioni ai festival tra cui quella alla 72° Mostra del Cinema di Venezia e La quiete, diretto da Gabriele Galli, in cui l’ordinario protagonista si imbatte un incontro ravvicinato con uno scarafaggio. Tra la tragicommedia e il grottesco, invece, troviamo Pastarelle, seguito dal corto comico Insetti, entrambi diretti da Gianluca Manzetti, per proseguire, poi, con Sulla soglia di Riccardo Festa, una storia famigliare che l’ha ispirato dopo il sopralluogo a Villa Elena. La lista continua con Timeline di Valeria Milillo, volto noto nel mondo televisivo e con Presence Absence della giovane Iolanda Di Bonaventura, un’opera sperimentale presentata all’ultimo Festival di Cannes che mette a fuoco la sottile linea che separa la vita dalla morte, la presenza dall’assenza, in maniera molto intima.

Quest’anno il Festival rende omaggio ad un altro grande autore del cinema italiano: Valerio Zurlini, a 35 anni dalla sua morte. Nella sua carriera produsse 10 film nell’arco di 20 anni di attività: caratteristica peculiare del cinema di Zurlini sono i personaggi, divisi sempre fra troppo passato, poco presente e nessun futuro. Verrà proiettato uno dei suoi film più intensi e drammatici, il racconto dei due fratelli Enrico e Dino, descritto in Cronaca familiare vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1962.

Importante masterclass con Luciano Tovoli, direttore della fotografia. Classe 1936, negli anni Settanta fu tra i protagonisti del rinnovamento dei canoni “luministici” del cinema italiano, importando nei film realizzati in studio il gusto per l’autenticità della fotografia di reportage. Pluripremiato ha vinto due Nastri d’argento, nel 1976 per Professione: reporter (1975) di Michelangelo Antonioni e nel 1989 per Splendor (1989) di Ettore Scola, e un David di Donatello, per Il viaggio di capitan Fracassa (1990), sempre diretto da Ettore Scola.

Segnaliamo il panel dove si discuterà di critica cinematografica e del suo ruolo al tempo dei social media. Interverranno alla tavola rotonda, moderata da Chiara Nucera e organizzata in collaborazione con Fuoritraccia – Cose dell’Altro Cinema alcuni esponenti del mondo della comunicazione italiana: Fabio Ferzetti (Il Fatto), Marco Giusti (Stracult), Pedro Armocida (Il Giornale), Paola Casella (MyMovies), Alessandra Tieri (Capo Ufficio Stampa Lucky Red), Francesca Pierleoni (Ansa). Il dibattito sarà preceduto dal documentario di Héctor Carré Post Truth Times, una lucida analisi sull’uso dei media e la manipolazione delle notizie.

Focus sul cinema dei paesi nordici, intitolato Viva il Nord he analizzerà come il cinema del Nord Europa stia crescendo in questi anni e come in questi paesi la politica culturale stia contribuendo alla crescita di un settore ormai riconosciuto su scala mondiale. Inoltre sulle orme della rassegna Teddy Award, il Premio a tematica queer della Berlinale, il RIFF propone quest’anno un titolo LGBTQ ovvero legato all’identità di genere. Una scelta che dimostra la volontà di indagare un tema che nel nostro paese suscita accesi dibattiti politici e sociali. Il film di quest’anno sarà A Winter to Remember dell’argentina Cecilia Valenzuela Gioia. Il RIFF inoltre, in occasione dei cinquant’anni dalla creazione della Comunità Europea, proporrà al pubblico Il figlio di Saul di László Nemes, potente film sulla Shoa, pluripremiato dopo la sua presentazione a Cannes nel 2015.

Focus quest’anno sulla Spagna in musica e sui diritti umani alla kermesse romana. Il programma Opere Prime avrà, infatti, come sottotitolo “storie e canzoni”. Coordinato dalla Fondazione spagnola SGAE (Società Generale degli Autori e degli Editori) e dall’Instituto Cervantes. Il programma propone una panoramica sui registi emergenti che vuole dare voce ai più giovani e mostrare la diversa natura formale e tematica del cinema contemporaneo spagnolo, in cui la musica è uno strumento per avvicinarsi all’immaginario filmico.

L’altro Focus è rivolto all’India con uno sguardo sul ricco panorama produttivo del cinema indiano. Un cinema che spazia dalla produzione di piccoli film realizzati da registi indipendenti a tutto quel filone che va sotto il nome di Middle Cinema, ovvero di un cinema contemporaneo che cerca di porsi nel solco della globalizzazione, ibridando la tradizione bollywoodiana con l’estetica del cinema americano ed europea, cercando di catturare la realtà del Paese.

La Giuria del RIFF Awards è composta quest’anno dall’autore e conduttore radiofonico e televisivo Giovanni Aversa, dallo sceneggiatore, regista e produttore Carl Haber, che ha fondato la Rome lnternational Film School, dalla docente sul cinema scandivano e nordico Hanna Laakso, da uno dei fondatori del Festival Internazionale del Cinema di Umea in Svezia e curatori di numerosi altre kermesse Thom Palmen e dallo scrittore e regista David Rocchio.

Il RIFF vuole inoltre utilizzare la tecnica del “day and date” con l’obiettivo di abbattere il sistema di finestre di distribuzione proiettando contemporaneamente due dei titoli in concorso sulla piattaforma VOD indiefilmchannel.tv. Durante la settimana del festival sarà possibile vedere in contemporanea al Cinema e su TV, SmartPhone e Tablet le due opere selezionate in concorso. Falling In/Out Of Love di Dominic Bachy (Francia. 2017, HD, Color, 95’) e A Winter To Remember di Cecilia Valenzuela Gioia (Argentina, 2017, HD, Color, 64’)

Lascia un commento

Top