dell’inizio della seconda guerra mondiale e rinascita nel 1946 come un modo per consegnare gli orrori all’oblio. La storia melanconica e accattivante di un’istituzione che, nonostante le sue occasionali mosse e pregiudizi, non ha mai fallito nella sua missione primaria: SCOPRIRE. La storia dei Maestri (Rossellini, Truffaut, Loach, Coppola, Wajda, Wenders, Lynch e Tarantino) e i loro CAPOLAVORI (Il Gattopardo, La Dolce Vita, The Umbrellas of Cherbourg, Blow up, Taxi Driver, Paris Texas, Underground, The Tree of Life). Ma anche un’idea, una visione del Cinema che è costantemente rinnovata, che spinge i limiti e va sempre avanti. I giornalisti scelti da Thierry Frémaux, Direttore Generale del Festival, testimoniano la permanenza di questa ossessione: Georges Simenon, presidente di giuria, lo sconvolgimento del maggio 1968, il saluto nazista di Maurice Pialat, l’incerta consacrazione di Oncle Boonmee, la posizione impegnata di The Class o Fahrenheit 9/11, ma soprattutto tutti quei segreti e momenti di felicità condivisi.
In questa ricorrenza qualcuno fra i più giovani si chiederà quando è nato quello che è considerato uno tra i più grandi festival cinematografici del mondo? 1939? 1946? Per non parlare delle due edizioni annullate per mancanza di finanziamenti e della edizione annullata a causa degli sconvolgimenti politici del maggio ’68. Innanzitutto ricordiamo le origini politiche del Festival: combattere il fascismo ponendosi in antitesi alla svolta data nel 1938 alla Mostra d’Arte cinematografica inserita nella Biennale di Venezia da Mussolini già dal 1932. Nel 1937 infatti a Venezia aveva vinto il film di Renoir dai toni pacifisti Grand Illusion, e per contrapposizione l’anno successivo per fare gradimento agli alleati nazisti, a dispetto del regolamento della Mostra che vietava di premiare documentari, Olympia di Leni Riefenstahl ottiene la Coppa Mussolini ex equo al film di Goffredo Alessandrini sul pilota italiano Luciano Serra. Anche la spinta degli Alleati Inglesi ed americani che volevano inserirsi nel mercato cinematografico europeo ebbe però il suo ruolo. Ma fu grazie a Philippe Erlanger, rappresentante del governo francese al Festival di Venezia che l’idea prese corpo. Era il 1939 quando dall’idea si passò ai fatti con la scelta del luogo dove svolgersi. La scelta di Cannes come sede doveva contrastare quella della Mostra al Lido di Venezia. Ovviamente Venezia è unica, ma Cannes in questi 70 anni ha dimostrato di stare alla pari. Per la prima edizione, prevista il 1 ° settembre 1939, la presidenza venne affidata a Louis Lumière, inventore del Cinematografo. Vennero invitate anche la Germania e l’Italia, che ovviamente declinarono la loro partecipazione, mentre gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’Unione Sovietica promisero la loro presenza. Insomma un Festival a metà. In realtà l’idea era nata dal desiderio di creare non solo un contrappunto democratico alla Mostra ma anche per motivi artistici, l’obiettivo era estendere l’influenza della Francia e contribuire allo sviluppo economico del proprio settore cinematografico. Siccome uno degli obiettivi principali era quello di preservare buone relazioni diplomatiche, ogni Paese ospite aveva la possibilità di selezionare i film che voleva presentare e designare un membro della giuria. Infine per prevenire rivalità venne stabilito che ogni paese partecipante ricevesse un ‘Gran Premio’. Purtroppo sappiamo come andò. Infatti, sebbene tutto fosse pronto per l’inaugurazione, nel 1939 la Germania nazista invase la Polonia inerme proprio quel 1° settembre che doveva vedere nascere il Festival. E così i le 26 pellicole che erano state selezionate non vennero mostrate al pubblico di Cannes. L’unica proiezione che venne effettuata all’epoca nonostante le circostanze fu il Gobbo di Notre Dame di William Dieterle, per il quale gli americani avevano costruito una riproduzione di cartone della Cattedrale di Notre Dame sulla spiaggia di Cannes.
seconda nascita ufficiale del Festival nel settembre 1946. Al concorso parteciparono 19 paesi e la giuria internazionale era presieduta da Georges Huisman. Il Concorso iniziò il 20 settembre 1946 al Casinò Comunale di Cannes. Il tono dell’evento è pacifista sull’ideale di comprensione tra i paesi partecipanti e il cui regolamento risaliva a quello del 1939. Cosicché ogni Paese aveva già nominato il proprio membro della Giuria e selezionato i film da presentare. Il numero dei film venne determinato proporzionalmente alla produzione produttiva di ciascun paese nei dodici mesi precedenti alla manifestazione. La Giuria aveva anche la possibilità di rifiutare un film in concorso se considerato che potesse “offendere le sensibilità nazionali di qualsiasi stato” (articolo 7). Infine, e soprattutto, ogni Paese otterrà con il proprio “Gran Premio” (articolo 10).
inevitabili scandali e polemiche. Infatti per celebrare questa edizione particolare, La Cinémathèque Française punta i suoi riflettori dal 26 aprile al 28 maggio 2017, con una retrospettiva, su 26 film che hanno creato polemiche sulla Croisette. Thierry Frémaux, delegato generale del Festival de Cannes, accompagnerà questo programma di film che sono passati alla storia del cinema. Lo stesso Thierry Frémaux ha commentato al riguardo: Il festival di Cannes celebra la sua 70ma edizione quest’anno, dal primo evento annullato nel 1939 e dal suo rilancio nel 1946, ma non è facile individuare quello che meglio cattura il suo spirito: la selezione ufficiale, l’elenco dei premiati, la Palme D’or, i gradini, o il tappeto rosso? La stampa, il mercato, il pubblico? Sono tutti quelli naturalmente, ma un’altra cosa è stata anche una caratteristica perenne per tutta la storia del festival: gli scandali e le controversie, i film che hanno sconvolto o disturbato il pubblico, o quelli che sono stati scoraggiati o condannati. Allo stesso modo quelle opere che hanno reso grande il Festival, queste fanno anche parte della leggenda. Eppure sarebbe troppo affrettato definirli semplicemente come problemi: tutti i film che hanno causato malumore sulla Croisette hanno portato a meravigliosi dibattiti, e ognuno di questi ha sollevato a modo suo interrogativi sulla storia del cinema contemporaneo e ha contribuito a impedire che la più grande festa mondiale diventi un luogo di consenso ufficiale.
Una parte del successo del Festival è stato dovuto anche alle varie sedi utilizzate e realizzate ad hoc per adeguarsi alle sempre crescenti necessità della manifestazione, partendo dal Casinò Municipale fino all’attuale Palais des Festivals. All’inizio nel 1939 venne pensata una sala cinematografica presso il Casinò Municipale che esisteva sin dal 1907. Proprio nella Sala da 1000 posti ricavata nel Casino nel 1939 venne effettuata l’unica proiezione de Il Gobbo di Notre-Dame di William Dieterle – pochi giorni prima che scoppiasse la guerra e il conseguente annullamento della manifestazione per diversi anni.
seguito di una violenta tempesta. Anche il 1948 non fu un anno favorevole e il Festival venne annullato per ragioni di bilancio e per permettere il completamento del Palais sulla Croisette che aveva subito rallentamenti nell’esecuzione. Solo l’anno successivo l’edificio veniva finalmente essere inaugurato da certo François Mitterrand. E arriviamo all’attuale Palais des Festivals et des Congrès, pensato verso la fine degli anni ’50 per soddisfare la crescente richiesta di posti e sale e realizzato successivamente e integrato così come lo conosciamo noi. Nel frattempo nel 1988, il Palais Croisette venne demolito.
ERDMANN di Maren Ade, ELLE di Paul Verhoeven, TRENO PER BUSAN di Yeon Sang- Ho, JUSTE LA FIN DU MONDE di Xavier Dolan (Grand Prix) e la Palma d’oro: I, Daniele BLAKE di Ken Loach. La Settimana del Cinema è stata introdotta presentata da Thierry Frémaux, insieme a Isabelle Huppert e Viggo Mortensen, ospiti d’onore della manifestazione, a presentare il loro film e condividere le loro esperienze e opinioni con il pubblico argentino.
AQUARIUS di KLEBER MENDONÇA FILHO nominato ai César – Miglior Film Straniero; BACALAUREAT di CRISTIAN MUNGIU nominato ai César – Miglior Attrice Straniera EFA – Miglior Direttore Europeo EFA – Migliore Scenografia Europea; ELLE di PAUL VERHOEVEN che ha sbancato in Francia ed all’estero sia nei Premi Golden Globe Miglior Film in lingua straniera, Migliore attrice con Isabelle Huppert, ma anche Goya – Miglior Film Europeo e ai César come Migliore Film e Migliore Attrice sempre con Isabelle Huppert. Il film ha anche ottenuto la Nomination agli Oscar – per l’attrice protagonista Isabelle Huppert, César – Miglior regista, César – Migliore attrice non protagonista per Anne Consigny César – Migliore attore non protagonista per Laurent Lafitte César – Miglior attore esordiente per Jonas Bloquet César – Migliore fotografia per Stéphane Fontaine César – Miglior adattamento per David Birke César – Miglior montaggio per Job Ter Burg César – Miglior sound per Jean-Paul Mugel, Alexis Place, Cyril Holtz e Damien Lazzerini César – Migliore musica originale per Anne Dudley EFA – Miglior film europeo EFA – Miglior Direttore Europeo EFA – Miglior Attrice Europea per Isabelle Huppert. Ed inoltre sia FORUSHANDE
di ASGHAR FARHADI Premio Oscar – Miglior Film Straniero e nominato ai Golden Globe – miglior film in lingua straniera, sia l’altro pluripremiato I, DANIEL BLAKE di KEN LOACH, premiato ai BAFTA –come eccellente film britannico César – Migliore Film straniero, ma anche plurinominato agli EFA – Miglior Film Europeo, Miglior Regista Europeo, Miglior Attore Europeo per Dave Johns EFA, Migliore Scenografia Europea per Paul Laverty BAFTA – Miglior Film BAFTA – Miglior Regista BAFTA – Migliore Sceneggiatura Originale per Paul Laverty BAFTA – Migliore attrice protagonista per Hayley Squires e ai Goya – Miglior Film Europeo. Ma anche JULIETA di PEDRO ALMODÓVAR, premiato ai Goya – Migliore attrice protagonista per Emma Suárez e nominato agli EFA Miglior Film Europeo, Miglior Regista Europeo, Migliore Attrice Europea con Emma Suárez e Adriana Ugarte, BAFTA Miglior Film non in lingua inglese, Goya Miglior Film, Miglior Regista, Miglior sceneggiatura adattata, Migliore Canzone Originale, Migliori Effetti Speciali Goya, Migliore Trucco e Acconciature; JUSTE LA FIN DU MONDE di XAVIER DOLAN premiato ai César Miglior regista, Miglior
attore con Gaspard Ulliel, Migliore montaggio, Migliore attrice straniera, Migliore attrice non protagonista con Nathalie Baye e Migliore attore non protagonista con Vincent Cassel; LA FILLE INCONNUE di JEAN-PIERRE E LUC DARDENNE, nominato ai César – Miglior Film Straniero; LOVING di JEFF NICHOLS , nominato agli Oscar – attrice protagonista con Ruth Negga, ai Golden Globe migliore attrice sempre con Ruth Negga e migliore attore con Joel Edgerton; MA LOUTE di BRUNO DUMONT premiato ai César Miglior sceneggiatura originale, Miglior attore con Fabrice Luchini, Migliore attrice non protagonista con Valeria Bruni Tedeschi César, Miglior fidanzato femminile per Raph, Migliori costumi con Alexandra Charles, Migliori Decorazioni con Riton Dupire-Clément, Migliore fotografia con Guillaume Deffontaines; MAL DE PIERRES di NICOLA GARCIA, nominato ai César, RESTER VERTICAL di ALAIN GUIRAUDIE, Nominato ai César; ed infine TONI ERDMANN di MAREN ADE premiato agli EFA – Miglior Film Europeo, Miglior Regista Europeo, Migliore Attrice Europea con Sandra Hüller, Migliore Attore Europeo con Peter Simonischek e Migliore Scenografia Europea, nonché nominato agli Oscar – Miglior Film Straniero, ai César – Miglior Film Straniero, ai Golden Globe – Miglior Film in Lingua Straniera e BAFTA – Miglior Film non in Lingua Inglese.
2017 sarà dedicato per la maggior parte ai film che ne hanno fatto la storia.